All'incontro erano presenti gli assessori Mauro Febbo (Sviluppo economico) e Piero Fioretti (Lavoro) che hanno ascoltato le motivazioni sia di parte aziendale sia di parte sindacale. "Da quello che è emerso - hanno sottolineato i due assessori - la situazione della Cbi di Gissi è molto delicata a causa della pesante contrazione delle commesse che ha portato negli ultimi mesi ad una consistente riduzione dei ricavi. Questo incide sui costi di mantenimento dello stabilimento di Gissi che per la Cbi sono diventati insostenibili. Noi come Regione Abruzzo, con la riunione di oggi, abbiamo accolto la richiesta di sindacati e lavoratori e avviato la procedura. Contiamo - hanno aggiunto Febbo e Fioretti - che tale confronto vada avanti, con l'auspicio di individuare ulteriori soluzioni alternative diverse dal licenziamento collettivo che rappresenta una pesante penalizzazione per il territorio del comprensorio vastese". La Cbi di Gissi conta 31 dipendenti considerati, alla luce delle ultime evoluzioni, tutti in esubero rispetto alle esigenze aziendali. Da qui la richiesta di licenziamento collettivo. A nulla dunque sono valsi i tentativi dei vertici aziendali di riportare in regime di sostenibilità i costi dello stabilimento di Gissi in modo da evitarne la chiusura. Sul fronte commesse, inoltre, Cbi paga a caro prezzo la crisi economica e finanziaria a livello mondiale con la perdita di clienti nell'area Oil/Gas che ha ridotto l'ambito di azione dell'azienda lombarda. Le parti torneranno ad incontrarsi il prossimo 24 settembre presso la sede di Confindustria di Vasto.