29 ottobre 2012. Ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali (Ato) in base ai bacini idrografici, istituzione di un Fondo regionale per il diritto all'acqua che garantisca a ciascun individuo il minimo vitale giornaliero di 50 litri, pubblicazione obbligatoria dei dati sulla qualità dell'acqua, trasparenza e partecipazione. Sono solo alcuni dei contenuti della proposta di legge regionale sul servizio idrico elaborata dal Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua. La proposta - presentata in conferenza stampa da Renato Di Nicola, Luciano Di Tizio, Corrado Di Sante e Anna De Medio del Forum - vuole essere espressione della volontà "dei 600mila abruzzesi che il 12 e 13 giugno del 2011 hanno votato per l'acqua come bene pubblico e non economico. La legge regionale in vigore - hanno sottolineato - è tutta basata sullo stesso articolo abrogato dal referendum. Il nostro obiettivo è di far sì che sull'acqua si attivi un percorso di compartecipazione". Sottolineando che "la legge regionale sul Servizio Idrico Integrato risulta essere gravemente carente e insoddisfacente", gli esponenti del Forum abruzzese hanno affermato che "i vertici della Regione stanno intenzionalmente procedendo con l'iter di approvazione della proposta di Regolamento di esecuzione della legge, tradendo così la volontà popolare". Il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua tira in ballo anche la "particolare situazione gestionale che sta attraversando l'Abruzzo, tra disservizi, scandali e recupero crediti forzosi", sottolineando la necessità di un cambiamento "verso una gestione diversa, realmente pubblica e partecipata del bene comune acqua". La proposta di legge sarà inoltrata alle parti sociali, ai consiglieri e ai gruppi consiliari della Regione, al governatore Gianni Chiodi, al presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, all'assessorato e alle commissioni di riferimento, in attesa di un confronto a riguardo, con l'obiettivo di "avviare un percorso di compartecipazione che dia risposte concrete alle volontà espresse dai cittadini".