Una trentina di tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, di cui 6 medici e 1 infermiere, 7 sanitari del 118 e l’elicottero della Polizia di Stato dell’XI Reparto Volo di Pescara per garantire assistenza alla “faticosa performance” di oggi di 60 giovani atleti, che da Spagna, Giappone, Svizzera, Repubblica Ceca, Italia e Andorra sono arrivati lo scorso 29 luglio sul Gran Sasso per sfidarsi in tre distinte specialità, Vertical Kilometer, Skyrace e Combinata, per tre categorie (under 23, under 20 e under 18) del Mondiale Giovanile di Syrunning 2016.
La competizione, tornata a nuova vita nella innovativa veste di Skyrace Nazionale per merito e volontà della Società Sportiva S.D.S.-Specialisti dello Sport dell’Aquila, prevede l’assegnazione del “Trofeo Nazionale Piergiorgio De Paulis – Coppa Cnsas”, conferiti rispettivamente al primo e al secondo classificato. Ad aggiudicarsi il premio, conquistando primo e secondo posto assoluti, è stato l’atleta giapponese under 23 Ueda Ruy.
Entrambi i riconoscimenti sono nati in memoria di due tragici eventi che hanno avuto come indiscussa protagonista la montagna. Nel 1975, per volontà dell’allora Presidente del Club Alpino Italiano Sezione dell’Aquila Nestore Nanni, è nata la Marcia in montagna "Trofeo Nazionale Piergiorgio De Paulis". Da una parte non si voleva dimenticare la tragica morte di Piergiorgio De Paulis, avvenuta in prima invernale sulla Nord del Camicia, che tanta sensazione suscitò negli ambienti alpinistici, sia per la giovanissima vita che veniva stroncata, sia per le promesse alpinistiche che Piergiorgio De Paulis esprimeva; d'altro canto si voleva valorizzare il potenziale del Gran Sasso, l'unico vero massiccio con caratteristiche che esaltano ad un tempo i valori alpini ed appenninici del centro meridione della penisola.
La Coppa CNSAS, l’unica in Italia dedicata al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, è stata invece istituita nel 1988 in ricordo di tre giovani soccorritori, Stefano Micarelli, Riccardo Nardis e Piermichele Vizioli scomparsi il 6 febbraio 1983 durante un'esercitazione di soccorso alpino sul versante nord di Monte Jenca, nella Valle del Chiarino.
Nel corso degli anni il percorso ha subito diverse variazioni sull’itinerario, fino a quest’ultimo, riveduto e corretto, per essere inserito nel calendario nazionale della Federazione Italiana Skyrunning (F.I.Sky.)