Il Comune intitolerà all’economista il Palazzo degli Studi di Corso Trento e Triste
“Lo spirito grande” dell’economista nato a Lanciano nel 1939, l’autonomia di pensiero, la sua peculiare capacità di raccontare l’economia e la storia, l’amore incondizionato per la città in cui era nato e che portava sulle cattedre delle università di tutto il mondo..
Ad un anno dalla scomparsa dell’economista Marcello De Cecco, è stata presentata ieri (sabato 4 marzo) a Lanciano, a Palazzo degli Studi, l’associazione che porta il suo nome, costituita ufficialmente all’Università La Sapienza di Roma venerdì 3 marzo e che “persegue la promozione degli studi e delle ricerche scientifiche in materia di economia e finanza nella sua visione scientifica, che partiva da una prospettiva storica, con l’obiettivo di continuarne l’opera di promozione e diffusione della conoscenza come fattore di crescita civile”.
All’incontro disseminato di ricordi e denso di emozioni, moderato dal giornalista Lucio Valentini, ha partecipato anche Julia Bamford la moglie dell’illustre docente, economista fuori dagli schemi che ha insegnato in numerosi atenei italiani ed esteri, dalla simpatia innata.
Tra i relatori che hanno dissertato sul tema “Marcello de Cecco, l’economista e lo sguardo sul mondo” c’era lo storico dell’economia Alfredo Gigliobianco, direttore della divisione Storia economica e Archivio storico della Banca d’Italia e curatore della riedizione 2017, per i tipi di Donzelli, di Moneta ed Impero, il capolavoro di de Cecco, ritenuto un classico della storia economica. “Marcello aveva la capacità di illuminare le cose da un altro punto di vista – ha ricordata Gigliobianco - colto e raffinato interprete della storia della moneta e della finanza, conquistò uno spazio nella ricerca accademica internazionale per i suoi contributi alla comprensione del “gold standard”, il sistema aureo vigente fino alla prima guerra mondiale. Il suo Money and Empire, considerato un autorevole esempio di analisi storico-critica delle relazioni monetarie internazionali, rivela il radicato scetticismo dell’autore verso ogni tentativo di esaminare le relazioni economiche tra paesi in base a teoremi astratti e decontestualizzati”.
A tracciare un personale ricordo dello studioso, che ha sempre mantenuto orgogliosamente viva la sua origine abruzzese è stato chiamato l’avvocato Aldo La Morgia, vicepresidente della Bper di Lanciano, legato a de Cecco da un’antica amicizia, che ha raccontato dell’infanzia dell’economista nella città dei primi anni Cinquanta. “Com’era Marcello da giovane? Un tipo brillante ed originale, uno che aveva la capacità di guardare sempre oltre, con tantissime passioni, come quella per la musica classica. Marcello – ha aggiunto La Morgia - era capace di rendere semplici le cose difficili ed aveva una passione grande per la sua città: ricordo per esempio l’orgoglio la Casa Editrice Carabba e la sua idea curare per l’allora Banca Popolare una collana sugli economisti abruzzesi”.
“Voglio ricordare Marcello de Cecco nella sua casa di San Vito alcuni anni fa – ha detto da parte sua il sindaco Mario Pupillo – quando mi accolse insieme ad un comune amico “in pantofole” ed in poco tempo, a me che sono a digiuno di competenze economiche, indicò un chiaro, intelligente, acuto quadro dell’economia mondiale. Ebbi modo di ricontrarlo successivamente, sempre apprezzandone la grande capacità di comunicare la storia e l’economia. Al professor de Cecco che abbiamo voluto salutare solennemente alle sue esequie, lo scorso anno a Roma, con il gonfalone cittadino, - ha annunciato il primo cittadino, davanti agli oltre duecento intervenuti - il Comune intitolerà il Palazzo degli Studi, l’ex liceo classico in cui lo stesso de Cecco studiò, un luogo di incontro e di cultura che non poteva non portare il suo nome. Prevediamo una cerimonia solenne, da organizzare con l’associazione Marcello de Cecco che oggi presentiamo alla città, il prossimo 17 settembre, proprio nel giorno del suo compleanno. Un tributo dovuto e doveroso per questo grande uomo che ricevette anche il Frentano d’oro”.
“Quando a settembre 2016 ci ritrovammo all’Università di Siena, per il primo convegno senza Marcello de Cecco, fu spontaneo pensare alla costituzione di un’associazione che promuovesse il valore sociale della ricerca economica - ha raccontato Antonio Bianco, ricercatore di economia politica, ideatore e promotore dell’associazione presieduta da Mario Amendola docente alla Sapienza di Roma – Abbiamo trovato immediatamente un grande entusiasmo da parte dei tanti amici ed ex colleghi del professore. L’associazione ha sede legale a Lanciano, è aperta e plurale, è pronta nelle prossime settimane a formalizzare ufficialmente le sue molteplici attività e può contare già cinquanta autorevoli soci tra cui docenti dell’università di Roma e Siena, passando per la Luiss Guido Carli e la Banca d’Italia fino alla Scuola superiore di Pubblica amministrazione e al giornalismo”.
Tra i soci fondatori ci sono il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, l’ex Ministro delle Finanze Vincenzo Visco e ancora tanti ex colleghi del mondo accademico come Jean Paul Fitoussi e Mario Amendola.