Il 4 novembre è il giorno nel quale l'Italia ricorda il 105° anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale e l'Armistizio di Villa Giusti - entrato in vigore il 4 novembre 1918 - che consentì agli italiani di portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale.
La manifestazione ha visto la partecipazione delle autorità civili e militari, delle associazioni combattentistiche e d’Arma, delle scolaresche dei plessi di via Verdi e via Ripalta dell’Istituto comprensivo “Rodari”, del Consiglio comunale dei ragazzi dell’Istituto omnicomprensivo “Mattioli-D’Acquisto” e della cittadinanza. Una corona di alloro, dopo la benedizione di don Raimondo Artese, è stata posta al Monumento ai Caduti.
Nel suo intervento il sindaco di San Salvo Emanuela De Nicolis ha esordito evidenziando come questa giornata sia la migliore occasione per fare riflessioni condivise proprio con le giovani generazioni ed ha ricordato i fatto accaduti tra il 22 ottobre e il 3 novembre del 1943 quando San Salvo fu teatro di guerra, in una lotta che lasciò sul campo 600 soldati, 400 civili e oltre 2.500 feriti.
Il sindaco, nel giorno dell’Unità nazionale, ha omaggiato le Forze Armate “a cui rivolgiamo un sentito ringraziamento per tutto ciò che hanno fatto e fanno in nome della legalità, della libertà dei popoli e della pace nel mondo. Gli anniversari come quello odierno sono per noi un monito affinché quanto avvenuto non debba mai più verificarsi. Purtroppo in questi mesi, in questi giorni, il fragore delle bombe continua a riecheggiare, portando morte e distruzione”. “La pace – ha proseguito – è un bene che nessuno può permettersi di dare per certo, è un valore che spetta ad ognuno di noi costruire e preservare ogni giorno, pensando soprattutto a quelli che saranno le donne e gli uomini di domani”.
Rivolgendosi infine ai più giovani il sindaco ha affermato: “Il passato, la storia e la memoria devono essere di ispirazione per tutti voi nella costruzione di un presente fondato su principi e valori di libertà e giustizia sanciti dalla nostra Costituzione”.
Il sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi, Fabio Tascone, si è detto fiero di essere italiano e ha ricordato le parole di Antonio Bergamas che per unirsi all’esercito italiano aveva disertato quello austriaco: “Un soldato caduto in combattimento – ha detto Tascone – un uomo coraggioso che ha preferito morire da italiano piuttosto che vivere sotto un’altra bandiera”.
Infine il presidente del Consiglio comunale Tiziana Magnacca ha ringraziato le famiglie e la scuola per il lavoro svolto nella formazione educativa dei ragazzi anche sui temi della pace e del rispetto dell’altro.