24 AGOSTO 2012. Nel 25esimo anniversario della sua fondazione, la Scuola Italiana di pesca a mosca continua la sua opera di sensibilizzazione verso questo sport ambientalista coinvolgendo i più piccoli. Grazie alla collaborazione del Comune e della Pro Loco di Castel di Sangro e dell’A.s.d. Sangro, è iniziato infatti il 23 agosto 2012 a Castel di Sangro il quarto corso Juniores di pesca a mosca. Fino al 25 agosto circa dieci bambini, tra turisti e residenti, tra i 4 e i 12 anni, sono impegnati a… divertirsi nell’avvicinamento alla pesca a mosca.
Sono gli istruttori della Scuola italiana di pesca a mosca, che ha sede nell’ex convento della Maddalena, ad occuparsi di loro nell’area della palestra di pesca a mosca, presso il ponte della Maddalena. Ogni mattina dalle 10 alle 12,30 dal 23 al 25 agosto i bambini ricevono lezioni teoriche sul fiume e le forme di vita che lo abitano, sul concetto di pesca no kill, sulle attrezzature e i materiali per la pesca a mosca e per la costruzione delle mosche artificiali, sul lancio e le sue componenti fisico-dinamiche, per poi dedicarsi a tempo pieno a esercitazioni pratiche di lancio, sia sul prato sia sul fiume Sangro.
«Crediamo fermamente che i valori del rispetto dell’ambiente e del sano divertimento vadano approcciati sin dalla giovanissima età – afferma il presidente della SIM (Scuola italiana di pesca a mosca) Osvaldo Galizia – I bambini sono il nostro futuro e a loro stiamo consegnando la nostra terra: siamo noi a dover insegnare come goderne, proteggendola».La pesca a mosca è uno sport che può essere praticato in qualsiasi tipo di acque (fiumi, laghi ed anche in mare), e che agisce secondo i principi di tutela della biodiversità: i pesci infatti vengono catturati e rilasciati, secondo la regola del Catch & Release (o No Kill), e non feriti, in quanto pescati con un amo privo di ardiglione. Non c’è appassionato, inoltre, che non porti con sé anche i valori della difesa dell’ambiente e della valorizzazione del territorio.