Giovedì 21 Novembre 2024

Miscellanea

Ipasvi Chieti: "Infermieri, non esistono corsi di laurea di serie A e di serie B"

17/10/2016 - Redazione AbruzzoinVideo

La discussione politica sulla sede del corso di laurea in Infermieristica del polo didattico di Vasto (Chieti) fa riflettere su come sia ancora oggi considerata la formazione accademica del professionista infermiere, non alla pari di altre professioni sanitarie. Ad anno accademico già iniziato e attività didattiche già in corso per gli studenti, si discute ancora sui locali dove svolgere le lezioni: siamo forse in leggero ritardo o è una formazione considerata “di peso minore” rispetto ad altre?

«E' una situazione inaccettabile – afferma Giancarlo Cicolini, presidente dell’IPASVI Chieti che rappresenta i 3.400 infermieri della provincia – che penalizza la formazione accademica degli studenti che frequenteranno il Polo didattico di Vasto. Il percorso formativo universitario dell’infermiere è di pari dignità rispetto a tutti i corsi di laurea afferenti all’area sanitaria e, in quanto tale, è necessario garantire risorse strutturali e finanziarie adeguate al fabbisogno formativo, in modo da assicurare standard qualitativi uniformi, senza alcuna distinzione tra le diverse sedi. Il protocollo d’intesa tra Università d’Annunzio e Regione Abruzzo ha ben definito quali sono le sedi accreditate per la formazione dei futuri laureati in Infermieristica delineando chiaramente, fino a oggi, responsabilità e ruoli. E’ indispensabile – prosegue Cicolini – un comune accordo tra Comune, Azienda sanitaria locale e Università per trovare una soluzione ottimale al fine di garantire il raggiungimento di un prestigioso obiettivo comune, ovvero quello formativo che, spesso, viene poco considerato in una logica di riduzione di costi, ma che, come tutti ben sanno, dà i propri frutti nel medio e lungo periodo. Siamo sicuri che tutti abbiamo a cuore il futuro del nostro Paese e della nostra regione e, dunque, dei nostri cittadini».
L'IPASVI Chieti auspica una soluzione in tempi brevi che permetta a tutti i neoiscritti un percorso formativo di alto livello, «come è e – ricorda Cicolini – come deve essere quello degli infermieri, i quali sono i professionisti di cui avremo maggiormente necessità nel prossimo futuro: nessuno desidera per loro una formazione di un livello qualitativo non eccellente».

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