"Il cane deve essere una scelta di vita, una filosofia da condividere con tutti i componenti della famiglia". Lo dice Piero Accettella, abruzzese,
protagonista del volume "Piero Accettella - Cinofilia, filosofia di vita. Il pastore italiano", che rappresenta in frutto di quarant'anni trascorsi da questo
addestratore e ricercatore del comportamento cinofilo a contatto con i cani, con il pastore italiano (che, forse non tutti sanno, è nato in questa regione).
Il volume (scritto da Sergio Marchi) è rivolto agli appassionati di cani e anche a chi vorrebbe averne uno, dice Accettella, e "mentre tutti consigliamo di
avere un cane io lo sconsiglio perché è una cosa seria, dovrebbe essere una filosofia di vita che però in Italia manca e basti pensare che nei nostri canili ci
sono tre milioni di animali, che costano milioni di euro. Il nostro, poi, è l'unico paese dove esiste il meticcio, un prodotto dell'incuria dell'uomo che da noi
rappresenta una specie di status symbol. Questo vuol dire che qualcosa non va. In Italia - aggiunge - tutti hanno il cane (in media ce ne sono due per famiglia) ma nessuno vive con il cane e in vacanza tutti li lasciano da qualche parte. Per me il cane dovrebbe essere un componente a tutti gli effetti della famiglia e attorno a questo animale si dovrebbe creare un comportamento unanime, una sorta di branco, partendo dal presupposto che il cane va educato".