Pescara 6 agosto 2013. Dodici ergastolani reclusi nel carcere di Sulmona produrranno il seme dell'aglio rosso, attraverso tecniche di moltiplicazione che garantiranno, da un lato, la conservazione della biodiversità agricola regionale e, dall'altro, una competenza professionale, nell'ottica del loro recupero e reinserimento sociale. Il progetto di collaborazione tra la Regione Abruzzo e la Casa di reclusione di Sulmona è stato calato in una convenzione firmata questa mattina a Pescara tra l'assessore allo Politiche agricole, Mauro Febbo, e il direttore dell'Istituto peligno, Massimo Di Rienzo. "E' una iniziativa attenzionata dallo stesso Ministero - dichiara Febbo - per la sua peculiarità e originalità, e che ci rende orgogliosi non solo per gli aspetti legati alla conservazione dei semi autoctoni abruzzesi ma anche per il contributo fattivo a contrastare il disagio nelle carceri. Mentre il Parlamento si appresta a varare il decreto svuota-carceri noi facciamo altro". Il direttore della Casa di reclusione di massima sicurezza Di Rienzo ha spiegato che saranno solo gli ergastolani, all'interno di un terreno ricavato dentro le mura della Struttura, dotato di protezione climatica, ad occuparsi dell'attività di moltiplicazione dei semi dell'aglio rosso di Sulmona, che ha definito "riconciliativa, terapeutica, da noi agognata e apprezzata".