6 febbraio 2014. È stata denominata 'Adriatico' - dall'area costiera abruzzese dove il sodalizio agiva - l'operazione che ha condotto all'esecuzione di 31 ordinanze di custodia cautelare (18 in carcere, 11 ai domiciliari, due con obbligo di dimora nel comune di residenza) firmate dal Gip del Tribunale dell'Aquila Giuseppe Romano Gargarella, dopo una complessa attività di indagine del raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, con i carabinieri del comando provinciale di Chieti. Sono state eseguite, oltre che a Chieti, nelle province di Napoli, Salerno, Foggia, Latina e Ascoli Piceno. L'operazione - come illustrato in una conferenza stampa, presenti anche il Procuratore distrettuale Antimafia dell'Aquila, Fausto Cardella ed i Sostituti procuratori Antonietta Picardi e David Mancini - ha sgominato un insediamento camorristico attivo sul litorale chietino facente capo a Lorenzo Cozzolino, considerato 'elemento apicale' di una fazione scissionista del clan Vollaro di Portici, trasferitosi in Abruzzo anche a causa di violente contrapposizioni all'interno del clan. Proprio qui ha trovato terreno fertile in una realtà territoriale tradizionalmente estranea a forme stanziali di criminalità organizzata. La collaborazione di Cozzolino, e della moglie, con la giustizia, con dichiarazioni alle Dda dell'Aquila e Napoli, a partire dal 2012, ha consentito di collegare episodi inizialmente apparsi isolati - atti di intimidazione, tentati omicidi e incendi di autovetture e immobili - finalizzate al controllo sia del narcotraffico in quella zona, sia delle piazze dello spaccio, in particolare nell'area di Francavilla, Vasto, San Slvo a altri centri chietini. Presenti in conferenza stampa anche il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il comandante nazionale del Ros, Mario Parente, il comandante regionale dei Carabinieri, generale Claudio Quarta.