Aveva affrontato e malmenato un 22enne tedesco, che la sera del 10 agosto scorso aveva trascorso la serata in compagnia di alcuni connazionali in uno stabilimento della riviera pescarese.
Uno sguardo mal interpretato, forse anche qualche bicchiere di troppo e, appena fuori dal locale, la violenta raffica di pugni che lascia tramortito e privo di sensi lo sventurato 22enne, che trasportato in ospedale verra' ricoverato per trauma cranico e fratture al volto, lesioni ritenute guaribili in 60 giorni, salvo complicazioni. L'immediato intervento sul posto degli operatori della Volante consente di raccogliere elementi importanti per l'individuazione dell'aggressore, un 20enne rugbista, residente a Roma, nel frattempo allontanatosi dal luogo. I poliziotti della Volante lo cercano senza sosta, scovandolo poco dopo nascosto li' vicino, in un fabbricato in stato di abbandono. In Questura la Squadra Mobile sente numerosi testimoni, tra cui il fratello della vittima, che riconoscono senza dubbio alcuno la fotografia del giovane picchiatore.Viene cosi' rimessa all'Autorita' Giudiziaria (P.M. Barbara Del Bono) una dettagliata informativa di reato, in cui si da' atto degli elementi d'accusa a carico del ragazzo, che nonostante la sua incensuratezza, viene ritenuto di indole violenta, tant'e' che il G.I.P. (Elio Bongrazio), ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione del reato, dispone nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, da scontarsi presso la sua abitazione di Roma. E' dunque nella capitale che lo cercano gli agenti della Squadra Mobile di Roma, nel frattempo interessati dai colleghi della mobile pescarese, per l'esecuzione del provvedimento restrittivo. il giovane pero' non e' piu' li'; si e' trasferito da qualche giorno a Brescia, per giocare a rugby in una squadra del posto.