Mercoledì 27 Novembre 2024

Politica

Coronavirus, Lega Lanciano replica a Pupillo su ospedale Renzetti e ritardi nel risultato dei tamponi

17/04/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Coronavirus, Lega Lanciano replica a Pupillo su ospedale Renzetti e ritardi nel risultato dei tamponi

Il coordinatore cittadino della lega Fausto Memmo: "Fare campagna elettorale su una pandemia è censurabile"

“Se non fossimo in una situazione drammatica, verrebbe da sorridere leggendo le dichiarazioni del sindaco di Lanciano, che lamenta di non ricevere informazioni sui contagi in città: eppure ogni mattina sciorina i dati di decessi e quarantene nelle sue dirette social. Chi glieli fornisce? Non li apprende certo dalla stampa, visto che quei numeri vengono pubblicati dai quotidiani il giorno dopo. E non vogliamo pensare che un primo cittadino faccia la sua comunicazione istituzionale sulla base di pettegolezzi”. Fausto Memmo, coordinatore cittadino della Lega, interviene sulle accuse lanciate dal sindaco sulla situazione dell’ospedale Renzetti e sui presunti ritardi nella comunicazione dei tamponi. “Che ci siano tamponi in attesa da 20 giorni, come sostiene Pupillo – continua Memmo – è semplicemente falso, perché ieri nei laboratori erano presenti ritardi di alcuni giorni e riguardava esclusivamente i tamponi con priorità verde e bianca. I campioni con priorità rossa e gialla (esattamente come avviene nei pronti soccorso) vengono lavorati immediatamente, come più volte è stato spiegato dall’assessore regionale Nicoletta Verì. Affermare che ci siano ritardi così elevati vuol dire infangare il lavoro di medici, colleghi del sindaco, da settimane costretti a turni massacranti di lavoro per garantire l’assistenza agli abruzzesi. E accusare il governo regionale di scarsa efficienza (in un’emergenza tanto grave, che non ha precedenti negli ultimi 100 anni e che non può essere gestita con protocolli predefiniti, ma necessita di procedure flessibili proprio perché un virus non può essere gestito come un’alluvione o un terremoto) è solo un tentativo strumentale di Pupillo e della sua maggioranza per distrarre l’attenzione sul nulla fatto da loro per Lanciano e i lancianesi. E fare campagna elettorale su una pandemia è veramente censurabile”. La Lega critica il sindaco anche sulle sue affermazioni riguardo l’ospedale Renzetti. “Occorre davvero tanto coraggio e sfacciataggine – continua Memmo – da parte di un rappresentante del PD, per parlare dell’ospedale di Lanciano. Negli anni in cui alla Regione c’era il governo del suo partito, perché Pupillo non ha mai alzato la voce. Perché non si è opposto a nulla? Invece di protestare incredibilmente per due letti di terapia intensiva spostati temporaneamente a Chieti per salvare delle vite (come gli ha detto il dg della Asl Schael, zittendolo in un attimo), perché non ha chiesto al suo ex assessore Paolucci un presidio ospedaliero per la nostra città che rispondesse alle esigenze di salute di questo territorio? Lo fa adesso, ma con i nostri rappresentanti in Regione siamo pronti a raccogliere la sfida, come abbiamo fatto fin dall’insediamento. L’emergenza ci ha obbligato a un pit stop, ma siamo pronti a ripartire con ancora più determinazione”. L’ultimo appunto il coordinatore della Lega lo riserva alla questione dello status di ospedale Covid Free per il Renzetti. “Altra perla del nostro sindaco – conclude – perché sa benissimo, da medico, che non esiste mai assoluta certezza che un paziente sia negativo al Covid quando viene ricoverato in ospedale, soprattutto se al momento dell’accettazione non c’è alcun elemento che possa indurre un sospetto. Altrimenti ogni nuovo ricovero dovrebbe comportare la messa in isolamento ed è chiaro a tutti che questo non è possibile. Siamo curiosi di sapere da Pupillo quale sarebbe la soluzione all’imponderabile. Ce la dica, invece di sparare accuse a caso solo per impressionare i cittadini, già provati da oltre un mese di distanziamento sociale. Chiudo solo lanciando un ultimo appello al sindaco di Lanciano: la smetta di gettare fango sul nostro ospedale, denunciando carenze e inefficienze che non ci sono, o che sussistono nella misura comune a tutti gli ospedali italiani delle città non capoluogo. Con il suo atteggiamento sta solo contribuendo a delegittimare il nostro presidio, e a ingenerare timori ingiustificati nell’utenza”.

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