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Politica

Coronavirus, Marsilio: basta fake news e sciacallaggio politico su strutture sanitarie private

20/04/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Coronavirus, Marsilio: basta fake news e sciacallaggio politico su strutture sanitarie private

Il presidente della Regione chiarisce: "Nessun contratto stipulato con operatori privati"

"Chi critica me e la maggioranza di Governo dovrebbe avere il coraggio di dire cose vere e non limitarsi allo sciacallaggio politico!" Cosi il presidente della Regione Marsilio che vuole fare chiarezza in relazione alle notizie, che sottolinea non vere, relative ai fondi alle strutture sanitarie private. "Riguardo all’accusa di “regalare i soldi alle strutture private” in relazione alle cure del Covid-19- dice Marsilio - voglio precisare che: il coinvolgimento degli operatori privati (in possesso dei necessari requisiti strutturali e di sicurezza) nella gestione dell’emergenza legata al Covid 19 è stabilita dai decreti del Governo nazionale; l’ordinanza n.28 non ‘regala’ soldi ai privati in quanto non comporta alcun aumento di spesa per le casse regionali essendo esplicitamente previsto che non è consentito superare il tetto di spesa già assegnato. L’ordinanza in questione - dice Marsilio - ha l’obiettivo di poter essere utilizzata nel momento in cui non dovessero essere sufficienti i posti letto di terapia intensiva nelle strutture pubbliche, posti letto pubblici che, attraverso la realizzazione di ospedali Covid e di investimenti complessivi per circa 20 milioni di euro, sono ancora in costante aumento. Ad oggi, non essendosi presentata tale sciagurata necessità, nessun contratto è stato stipulato con operatori privati, contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa (che danno credito a fonti inattendibili). Se c’è qualcuno che, invece, ha voluto destinare soldi alle strutture private quello è il governo giallorosso. - continua il presidente della regione Abruzzo - Con il Decreto “Cura Italia”, infatti, sono stati vincolati 400 milioni di euro per l’acquisto di prestazioni presso strutture accreditate e autorizzate; per l’Abruzzo si tratta di 5.216.000 per prestazioni sanitarie e di 3.507.387 euro per l’utilizzo di personale, locali o apparecchiature di privati accreditati e non. Fondi “vincolati” che al momento l’Abruzzo non può dirottare su strutture pubbliche".

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