Il Pd in Abruzzo per il proporzionale alla Camera candiderà Luciano D'Alfonso, ex presidente della Regione e senatore uscente. Per il Senato via libera al segretario regionale Michele Fina.
Per l'uninominale al Senato c'è la proposta di Massimo Carugno (PSI). Per l'uninominale Camera Chieti ecco Elisabetta Merlino (PD), per Pescara-Teramo Luciano Di Lorito (PD), L'Aquila-Teramo Rita Innocenzi (Indipendente In quota Cgil). Gli altri nomi del proporzionale al Senato sono Stefania Catalano (PD), Ernesto Graziani (PD). Alla Camera Stefania Di Padova (PD), e Fabio Ranieri (Art. 1), oltre a Emma Zarroli (PSI).
"Sarò capolista al Senato della repubblica per l'Abruzzo della lista "Italia Democratica e Progressista”. Scrive Fina. "Voglio condividere con voi quello che ho sentito e pensato in questi giorni di ipotesi, accompagnate da una marea di messaggi e telefonate di stima e sostegno, difficili da gestire per un timido e a tratti spigoloso come me. Ho pensato subito che “onorevole” non è un titolo per pochi ma la conquista per tante e tanti che, nei più diversi ambiti lavorativi, svolgono il loro compito con altruismo e abnegazione."
Far parte del Parlamento però vuol dire giurare solennemente sui valori di fondo della nostra Costituzione a partire da questo: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Disciplina, abnegazione, etica della responsabilità, serietà; onore, correttezza, rispetto delle altrui opinioni, onestà, lealtà. La nostra Costituzione è uno scrigno di tesori civili che dovremo continuare a difendere e inverare. Ho pensato ad Enrico Berlinguer che nel 1982 disse: “Sono rimasto fedele ai miei ideali di gioventù". Anche io lo sono e proverò ad esserlo per sempre. Porterò in questa nuova sfida oltre venti anni di impegno sulla tutela dell’ambiente e quindi della salute; la dignità di chi studia e lavora che deve essere protetto in un paese sempre più diseguale; il sostegno al sapere, alla cultura, all’istruzione. Porterò con me la lotta per i diritti ancora negati, l’antifascismo e il contrasto senza quartiere alle mafie. Ancor prima e al fondo, porterò con me quello che ho imparato da tante persone incontrate lungo il cammino, che sono state e sono un esempio di passione, trasparenza, sobrietà e disponibilità a rendere conto del proprio lavoro al popolo che si rappresenta. Ho pensato e penso all’#Abruzzo, alla mia terra, alle mie radici, alla mia attività politica che è stata sempre locale, città per città, paese per paese, di questa parte d’Italia che ha tanti problemi ma anche tanti punti di forza. So esattamente, per quello che ho fatto negli anni di ruoli nazionali, cosa si può fare, come e con chi. Non mi darò pace finché non le avrò tentate tutte per far crescere la nostra regione. Ho sentito l’orgoglio della mia gente, delle compagne e dei compagni, delle amiche e degli amici di una comunità che ti fa sentire sempre un noi, non solo un io. Ho pensato alle persone che ho amato e che amo, all’umiltà della provincia e della condizione sociale dei miei cari, per i quali tutto questo è troppo grande per essere pienamente comprensibile. Ma proprio grazie a loro ho imparato l’ironia di chi è capace di non prendersi mai troppo sul serio. Per questo, se ieri ero nessuno, domani sarò ancora nessuno. Che è anche il modo, come insegna Ulisse, di rifuggire dal ciclope cieco dell’arroganza, della presunzione, della prepotenza, dell’avidità e del cinismo. Di una cosa sono fiero: il Pd Abruzzo di cui sono segretario è arrivato fin qui unito. Unità rispettata da un partito nazionale che, grazie ad Enrico Letta, ha davvero messo al centro i territori. Qualche anno fa pochi ci avrebbero scommesso, viste le tante, troppe spaccature che ci hanno sempre caratterizzato. Per questo spirito unitario, per le tante e i tanti protagonisti nuovi che stanno ricostruendo giorno per giorno il partito, sono davvero grato".