7 settembre 2013
E' servito a creare un fronte comune tra imprese e politica l'incontro che si e' svolto oggi alla Camera di commercio di Pescara, promosso da undici associazioni per discutere della linea ferroviaria adriatica. Alla base del confronto un documento congiunto delle varie sigle (Casartigiani, Cia, Claai, Coldiretti, Confapi, Confcooperative, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e Confindustria) in cui si con evidenzia che il Paese "e' segnato da una netta cesura tra area adriatica e resto dell'Italia, con la prima contrassegnata da una dotazione infrastrutturale ferroviaria decisamente penalizzante, esclusa dalla attuale rete del trasporto ad alta velocita' e da previsioni di investimenti futuri in aree limitate e circoscritte". La richiesta e' di "procedere subito all'ammodernamento della rete esistente, attraverso una sua prima velocizzazione nel tratto compreso tra Bologna e Bari. Intervento possibile con un investimento relativamente modesto, quantificato dall'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, in un miliardo e mezzo di euro, passando per la modifica del Piano nazionale delle infrastrutture".