A pochi giorni dal 10 febbraio, una delegazione nazionale della Lega Giovani capitanata dal Segretario e Deputato On. Luca Toccalini, si è ritrovata a Basovizza, presso il monumento nazionale dedicato alla sofferenza e al sacrificio di tutti gli italiani torturati, uccisi ed infoibati dai partigiani di Tito alla fine della seconda guerra mondiale.
La cosiddetta "Foiba di Basovizza" era in origine un pozzo minerario che divenne, nel maggio del 1945, un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, da parte dei partigiani comunisti di Tito, dapprima destinati ai campi d'internamento allestiti in Slovenia e successivamente giustiziati a Basovizza. Le vittime destinate a precipitare nella voragine di Basovizza, venivano prelevate nelle case di Trieste, durante i 40 giorni di occupazione jugoslava della città (dal 1 maggio 1945). A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di povera gente destinata a morire. Avevano le mani straziate dal filo di ferro e spesso erano leati fra loro a catena.Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Sul fondo chi non trovava morte istantanea dopo un volo di 200 metri, continuava ad agonizzare tra gli spasmi delle ferite e le lacerazioni riportate nella caduta tra gli spuntoni di roccia. Molte vittime erano prima spogliate e seviziate.
Presente nella delegazione della Lega anche Francesco De Santis, Capogruppo della Lega L'Aquila e Vice coordinatore federale del movimento giovanile, che scrive: “Era importante esserci e partecipare. Abbiamo voluto onorare personalmente, arrivando da tutta Italia, la memoria dei nostri connazionali vittime della violenza del regime comunista, in un luogo simbolo del dramma del primo dopoguerra. È fondamentale - conclude De Santis - trasmettere il ricordo e la consapevolezza di questa pagina così buia e dolorosa della nostra storia alle giovani generazioni: Mai più guerra, mai più odio".