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Politica

Lanciano, pavimentazione Corso Trento e Trieste, la Giunta comunale propone ricorso al tribunale per accertamento tecnico preventivo

04/01/2022 - Redazione AbruzzoinVideo
Lanciano, pavimentazione Corso Trento e Trieste, la Giunta comunale propone ricorso al tribunale per accertamento tecnico preventivo

Si tratta di un procedimento cautelare che serve a determinare le cause tecniche oggettive che hanno determinato un vizio.

La Giunta comunale di Lanciano, dopo gli annosi problemi dovuti alla pavimentazione di Corso Trento e Trieste, passa all'azione e annuncia ricorso per accertamento tecnico preventivo innanzi al tribunale frentano per la verifica dell'entità dell'inadempimento della ditta, un'impresa di Campobasso, che ha eseguito i lavori.

Il progetto di riqualificazione del corso principale cittadino e i lavori per la realizzazione della nuova pavimentazione, ispirata alla Presentosa, progetto presentato nel 2013, voluto e realizzato dalla passata amministrazione comunale di centrosinistra e costato 1 milione e 314mila euro, subito dopo il suo completamento da parte dell'impresa (anche se manca la parte di piazza Plebiscito, lavori rinviati a data da destinarsi), è stato interessato da continui, quasi quotidiani, interventi dovuti alla rottura delle lastre in gres porcellanato che, in particolare nelle intersezioni carrabili di via De Crecchio e via Dalmazia, non hanno retto al peso, rompendosi continuamente e diventando oggetto di polemiche e critiche dure da parte dei cittadini e dell'allora opposizione di centro destra, oggi al Governo, che non ha voluto attendere più del dovuto per prendere in mano la situazione. La Giunta Comunale, da poco insediata, guidata dal sindaco Filippo Paolini, annuncia dunque con una nota che "propone ricorso per Accertamento Tecnico Preventivo ex art. 696 bis innanzi al Tribunale di Lanciano per la verifica dell’entità dell’inadempimento della Ditta, società appaltatrice, a fronte dei palesati e denunciati vizi (azione ex art. 1667 c.c.) nonché del pericolo concreto di rovina dell’opera rilevante ex art. 1669 c.c., e delle attività necessarie per il ripristino della naturale funzionalità dell’opera stessa per renderla complessivamente realizzata a regola d’arte; in ogni caso previo tentativo di composizione della lite così come previsto dal rito".

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