“Come annunciato il 7 dicembre scorso, con l’arrivo oggi ,alle ore 16.00, della motonave Destriero I, hanno preso il via le attività relative ai lavori della seconda fase di deviazione del porto canale di Pescara. Un appuntamento al quale non potrò mancare sia perché segna l’inizio di una nuova epoca per la nostra città ed anche perché da anni seguo in prima persona l’emergenza dello scalo pescarese e dell’intera marineria, avendo ricoperto nel 2011 l’incarico di Commissario straordinario per il dragaggio del porto, mentre presiedevo la Provincia." Così in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia, in Consiglio regionale, Guerino Testa.
"Furono tempi complicati : la gravissima situazione di impraticabilità in cui versava il porto di Pescara determinava crescenti danni di tipo economico, sociale, turistico e di immagine della città, oltre ad un concreto rischio di esondazione del fiume le cui conseguenze si prospettavano tra le più disastrose per il capoluogo adriatico. Tra mille difficoltà, ricordo il quotidiano e sinergico lavoro svolto con il compianto e a quell’epoca presidente della Camera di Commercio , Daniele Becci, tra le figure più importanti ad essermi rimasto accanto nel tentativo di cercare una soluzione ad una vicenda oramai troppo compromessa. Nel 2012 a causa di una serie di veti incrociati insuperabili rassegnai, mio malgrado, le dimissioni rimettendo al Governo centrale il compito di provvedere a sanare una situazione giunta al limite. Anni di battaglie che oggi, grazie all’ottimo lavoro del governo Marsilio, restituiscono dignità e floride prospettive a Pescara e all’Abruzzo.
Le opere – la cui realizzazione prevede un iter tecnico e amministrativo sicuramente complesso - permetteranno non solo di garantire la balneabilità del mare e l’abbattimento del rischio di esondazione del fiume ma consentiranno finalmente il riavvio del traffico passeggeri. Il ricordo vola al luglio 2014 quando inaugurammo, sempre con Becci, la linea Pescara-Hvar-Spalato: fu una grande impresa, ben consapevoli che le condizioni dei fondali tolleravano la sola presenza di catamarani con capacità ridotte e che da li a breve si sarebbe riproposto il problema del dragaggio. Pescara merita navi da crociera, dimensioni all’altezza di una città che ha un porto tra i più strategici del Corridoio adriatico, in virtù della sua centralità che ne fa un punto privilegiato nel quadro della realtà marittima italiana. Auguro un buon lavoro ai tecnici dell’Arap, per le attività impegnative che li attendono”. Conclude Testa