“Un atto dovuto, agli operai e al territorio” – ha sottolineato la senatrice, che da tempo segue le vicende legate alla fabbrica Marelli – “un impegno che avevo preso nei giorni scorsi, al sit-in di protesta del 10 luglio, impegno che non si esaurirà certo con l’interrogazione di oggi”.
“Assurdo che i lavoratori, madri e padri di famiglia, non sappiano quale futuro lavorativo ci sia ad attenderli da qui a breve. È una condizione di incertezza che mortifica la dignità del lavoro. Stiamo parlano di donne e uomini che da anni prestano la loro opera all’interno di una fabbrica che tanto ha rappresentato e tanto può ancora rappresentare per il tessuto socio-economico abruzzese”.
Le notizie che arrivano in termini di esuberi e commesse non sono confortanti, come emerso all’indomani dell’incontro tra le organizzazioni sindacali e il management dell’azienda.
“Ho chiesto quindi al governo come e in che modo intenda adoperarsi per assicurare i livelli occupazionali e la continuità produttiva del sito di Sulmona. Per questa come per altre questioni che ho sollevato di recente e riguardanti il nostro territorio, spero di ottenere risposte concrete e non vane promesse di attenzione”.