«E’ necessaria la riforma del processo penale, ma non nei modi che questo governo sta proponendo: il rischio, fondato, è che l’imputato resti imputato a vita in quanto l'interruzione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado non è, di per sé, idonea ad accorciare i tempi della giustizia. Chi è sottoposto a giudizio deve avere tempi certi, così come previsto e prescritto dalla nostra Costituzione». Dichiara l’Assessore Febbo, in perfetta simbiosi con quanto sostiene Forza Italia sulla riforma del Ministro Bonafede. «L’obiettivo dichiarato della riforma Bonafede – continua Febbo – non è assicurare la giusta durata dei processi, ma è frutto di una visione esclusivamente giustizialista, lontano dal garantismo e dai diritti”. “è nostro dovere difendere i diritti dei cittadini che, seppur imputati, non sono colpevoli fino a quando l'eventuale sentenza di condanna non passi in giudicato. La pseudo riforma del ministro bonafede, limitandosi ad interrompere la prescrizione, non fa altro che dilungare oltremodo i tempi dei processi, con conseguenti danni a chi, suo malgrado, patisce ingiustamente un processo senza fine” Questo è quello che vogliamo spiegare a Chieti – conclude l’Assessore regionale e Responsabile organizzativo di FI della Regione Abruzzo - dove domenica mattina dalle 10 alle 13 in Piazza Trento e Trieste (Trinità) sarà allestito un banchetto alla presenza di eletti e dirigenti di partito , per sensibilizzare la pubblica opinione e chiarire una, per nulla efficace, riforma del sistema giudiziario”.