“Marsilio si arrampica sugli specchi e per coprire i suoi errori ora attacca il DPCM. Non è una guida affidabile per gli abruzzesi, perché al posto di gestire l’emergenza territoriale, si è trincerato dietro le ordinanze e quando i dati lo hanno smentito, ha gettato un’intera regione allo sbaraglio, costringendo tutti alla sua interpretazione delle regole”, duro il capogruppo Pd Silvio Paolucci, a commento delle dichiarazioni del presidente Marsilio il giorno dopo la firma dell’ordinanza per la zona arancione e la diffida del Governo. “Questa vicenda, insieme a tante altre di questi mesi, descrive un governo regionale, debole, confusionario e lento – incalza l’ex assessore alla Sanità – Marsilio conosceva i termini della questione quando ci ha spinto nella zona rossa e anche quando ha firmato l’ordinanza per uscirne: ha semplicemente ignorato le regole. Nulla c’entra la politica e la burocrazia ministeriale, visto che delle attuali 20 regioni italiane ben 14 sono amministrare dalla destra e che tra queste solo l’Abruzzo ha chiesto volontariamente di finire in zona rossa, nonostante gli indicatori e che, pertanto, la destra abruzzese nessuna giustificazione può trovare in tal senso. La verità è che ci ha lasciati senza governance dell’emergenza sanitaria, come dimostrano le mancate risposte sull’utilizzo dei 108 milioni a disposizione, con fatti di cronaca gravissimi e in balia di dichiarazioni ondivaghe, sue e della Verì, prima sminuendo l’entità dell’emergenza per evitare la zona rossa, poi amplificandola per entrarci e tornando di nuovo a sminuire la gravità della situazione, quando si è reso conto del girone di non ritorno in cui ci aveva infilato. Non ce l’ha mai raccontata giusta Marsilio, nemmeno quando ha promesso ristori per l’economia che ai lavoratori non sono mai arrivati, costringendoli a in crociare di nuovo le braccia durante l’ultima disfida delle ordinanze. L’auspicio, dopo queste vicende è che il Presidente e la sua giunta lascino perdere i DPCM, che c’è già chi ci pensa, per concentrarsi sull’Abruzzo e provare a governarlo".