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Politica

Ospedale Lanciano, Pd e Articolo 1: delocalizzazione inaccettabile, il nuovo Renzetti nell’attuale aerea

28/09/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Ospedale Lanciano, Pd e Articolo 1: delocalizzazione inaccettabile, il nuovo Renzetti nell’attuale aerea

Gli esponenti del centrosinistra oltre al tema localizzazione ospedale, che "non può essere messa in discussione", segnalano la gravità della situazione della carenza di tutto il personale sanitario dell'ospedale frentano.

“Negli ultimi giorni abbiamo assistito al proliferare di dichiarazioni sulla costruzione dei nuovi Ospedali abruzzesi: proprio ieri gli ex sindaci di Vasto hanno ribadito con forza la necessità di seguire la programmazione già in essere, frutto delle decisioni del governo D’Alfonso/Paolucci che sono codificate nella delibera Giunta Regionale n. 742 del 2018 che rappresenta l’ultimo atto di programmazione sull’edilizia sanitaria in Abruzzo. Di fronte a questa unità politica profonda nel vastese, appare davvero sconcertante la piega del centro- destra lancianese, sempre reticente a confermare con un voto favorevole in Consiglio la scelta dell’Ospedale Renzetti in centro Città ed anzi pronto a rilanciare l’idea e la necessità di delocalizzare il nuovo ospedale.” Così in una nota la segretaria del Pd di Lanciano, Rosetta Madonna ed il segretario di Art. 1 Lanciano/Val di Sangro, Marco Severo , in relazione al dibattito in corso, sia nel vastese che nel frentano, in relazione alla realizzazione dei rispettivi nuovi ospedali. “L’Amministrazione Pupillo, dal 2011, memore dello scippo della sede della Asl di Lanciano/Vasto/Chieti operata dalla destra (con la compiacenza dell’amministrazione comunale di allora che si accontentò di una fantomatica promessa di avere la sede della Asl unica provinciale a Lanciano, cosa che poi non si è realizzata ed in questi anni abbiamo assistito anche alla perdita di funzioni della ex sede in Via Spaventa), - scrivono i partiti di centrosinistra - ha da subito ribadito con forza la scelta dell’attuale area del Renzetti per il nuovo Ospedale scrivendolo negli ultimi atti consiliari come la delibera 61 del 7/11/2016, seguendo un’idea progettuale di ricostruzione in loco dell’ex manager Asl2 Michele Caporossi. L’Ospedale Renzetti deve restare in centro, – continua la nota - la scelta deriva dal ritenere baricentrale l’area attuale tra Sangro/Aventino e Costa dei trabocchi, dal mantenere un presidio importante nell’area più densamente abitata del comprensorio e dalla necessità di difesa del commercio e delle attività del terziario in centro Città, a maggior ragione considerando la presenza in Val di Sangro anche dell’Ospedale di Atessa. I due esponenti dei partiti nella nota congiunta sottolineano le “profonde motivazioni” di questa scelta: “Per tutto il comprensorio è necessario il prima possibile avere un nuovo Ospedale e per fare questo non si devono rimettere in discussione gli atti esistenti, frutto di una concertazione Regione/Amministrazione durata anni e quindi pensare a nuove procedure di esproprio di terreni che ci farebbero perdere altri decenni.- si legge nella nota - Espropriare nuove aree, inoltre, avrebbe una ricaduta ambientale inaccettabile dovendo consumare suolo per altri 7/10 ettari, lasciando invece in balia di una nuova speculazione l’attuale area dell’Ospedale in centro Città. Questa pericolosa idea di consumo di suolo ulteriore e contestuali nuovi insediamenti edilizi in centro Città, è stata già avversata quando a proporla fu l’ex manager Zavattaro con il governo regionale di Chiodi. Abbiamo l’area dell’attuale Ospedale pronta, gli atti regionali pronti, la copertura finanziaria prevista e che magari beneficerà anche di nuovi strumenti come Recovery Fund o Mes: non bisogna esitare oltre e procedere compatti e uniti per dare una risposta innovativa e sanitaria a Lanciano ed a tutto il comprensorio che vede anche l’Ospedale di Atessa. Oltre alla localizzazione, che non può essere messa in discussione, bisogna segnalare l’assoluta gravità della situazione della carenza di tutto personale sanitario e soprattutto degli anestesisti che incide sulle sedute operatorie e sull’attività chirurgica: con appena 13 anestesisti si è oggi toccato il punto più difficile di sempre ed è necessario immediatamente che la Asl2, colpevole di tenere ingessata la situazione attraverso le mobilità, ne rafforzi l’organico”. Conclude la nota congiunta degli esponenti del Pd Lanciano e di Articolo1 Lanciano Val di Sangro, Rosetta Madonna e Marco Severo.

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