Si è costituito a Chieti il comitato dei sindaci dei Comuni interessati dal raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara. Con il sindaco Diego Ferrara e il presidente del Consiglio Comunale di Chieti Luigi Febo, ieri c’erano i primi cittadini Giorgio de Luca di Manoppello, Giorgio Di Clemente di San Giovanni Teatino, Maurizio Giancola di Scafa e Oscar Pezzi di Alanno, insieme a tecnici, assessori e legali dei rispettivi Comuni.
“Stileremo un documento unico che invieremo a Regione, RFI e al Ministero – riferiscono i sindaci che si sono visti nel tardo pomeriggio di ieri in Comune a Chieti – L’idea è quella di rendere forte un’unica voce che chieda le modifiche necessarie a tutelare i territori e riesca ad ottenerle, mettendosi a disposizione con strutture tecniche e amministrative capaci di ridurre i tempi ed evitare incidenti di percorso. Con i rispettivi uffici elaboreremo un documento che prevede una soluzione unica in alternativa al tracciato pubblicato finora, che raccoglie tutte le istanze dei territori, al fine di superare le criticità e le situazioni più impattanti. La prospettiva a cui stiamo lavorando prevede l’interramento del percorso nel tratto di San Giovanni Teatino e Chieti Scalo fino all’intersezione con la statale 656 e all’altezza di via Tirino a Chieti Scalo, da cui il tracciato tornerebbe in superficie per proseguire verso l’interporto, bypassando gli abitati di Brecciarola e Manoppello Scalo".
"Queste saranno le proposte che faremo a RFI e per cui chiederemo il supporto della Regione, affinché possano diventare l’alternativa su cui lavorare insieme. Lunedì invieremo una comunicazione formale a RFI e al Ministero, al fine di attivare una linea di dialogo produttiva e aperta alle nostre perplessità. Ognuno di noi sta cercando di rappresentare preoccupazioni concrete che ci arrivano dalla cittadinanza e sarà voce della comunità le cui proprietà residenziali ed economiche si trovano sull’attuale tracciato, non per remare contro il progetto, che, come abbiamo avuto modo di rimarcare in ogni occasione, consideriamo un bene per il nostro sviluppo, ma per calarlo sul territorio come moltiplicatore di possibilità e non come origine di problemi e di una contrapposizione che, siamo certi, toglierebbe all’atteso raddoppio gran parte del valore che ha”.