Foto, avvocato Giulia Palestini
“Sei borse di studio da tremila e cento euro ciascuna per un importo complessivo di diciottomila e seicento euro. E’ l’ammontare delle sovvenzioni che sono state assegnate a sei studentesse, orfane di un genitore, per meriti scolastici”. Lo rende noto il presidente dell’Assemblea dell’Asp 2, Giulia Palestini.
“Tra le competenze della nostra azienda c’è quella di aiutare le orfane meritevoli di Atri e della provincia di Teramo così come previsto dall’atto di fondazione dell’orfanotrofio femminile voluto dal benefattore Domenico Ricciconti che ha lasciato tutti i suoi beni per l’assistenza alle orfanelle – aggiunge l’avvocato Palestini -. Noi onoriamo la volontà di Don Domenico, come viene ancor oggi affettuosamente chiamato dalla comunità atriana, così come ha disposto. Nel corso degli anni i servizi sono stati ampliati: è nato il centro diurno, l’assistenza ai disabili, la fattoria sociale e le borse di studio. L’importo è di tremila e cento euro ciascuna assegnate, secondo le tavole fondative, a ragazze, che hanno perso un genitore o entrambi e che hanno particolari meriti scolastici. Gli uffici amministrativi dell’Asp 2 hanno fatto la graduatoria di assegnazione ed è stata pubblicata la relativa determina. Le studentesse assegnatarie sono avvisate privatamente per ovvie ragioni di riservatezza – sottolinea la presidente Palestini -.
In un periodo di emergenza sociale e sanitaria come quello che stiamo vivendo da un anno a questa parte a causa dell’epidemia da covid 19, queste borse di studio sono una vera e propria boccata d’ossigeno per quei nuclei familiari che hanno perso un componente. E’ un gesto concreto per sostenere il diritto allo studio delle donne che, spesso, rappresentano la fascia sociale più debole e, a causa di problemi familiari, sono costrette ad abbandonare gli studi.
A causa della pandemia è stato deciso di innalzare il limite di età per beneficiare delle borse di studio – aggiunge la Palestini – precedentemente fissato a 16 anni e portato, con l’ultimo bando, a 18 in modo che la crisi socio economica non comprometta il percorso di studi. Nello specifico, le borse di studio, sono state assegnate a due ragazze della città ducale, e quattro a studentesse residenti nei centri del teramano quali: Campli, Colledara, Silvi e Teramo. Tra le iniziative cui gli uffici stanno lavorando c’è la possibilità di mantenere l’età massima per l’attribuzione del contributo annuale fino ai 18 anni perdurando lo stato pandemico e l’erogazione di veri e propri e-ticket per servizi scolastici quali libri, corsi complementari di lingue straniere, di educazione musicale ove non previsti dal piano di studi e di attività motoria. Lo stato socio-economico del nucleo familiare – conclude Giulia Palestini – non deve assolutamente incidere sulle possibilità educative delle ragazze, solo in questo modo saremo in grado di raggiungere una effettiva parità nel campo dello studio, prima e nel mondo del lavoro successivamente”.