La Sevel di Atessa è pronta a ripartire in qualsiasi momento. E’ questo quello che la direzione aziendale ha comunicato ieri alle rsa di stabilimento. Lo slittamento di una settimana del riavvio produttivo, previsto per il prossimo 27 aprile, potrebbe quindi interrompersi non appena un decreto governativo dovesse dare il via libera al settore automobilistico. Stessa cosa se dovesse intervenire il Prefetto ad autorizzare determinate produzioni, così come sta accadendo per diverse realtà industriali della Val di Sangro." Lo sottolinea in una nota la Uil Chieti Pescara annunciando che sta esaminando, assieme alle altre organizzazioni sindacali, il protocollo Sevel per l’applicazione delle misure di sicurezza anti Covid all’interno dello stabilimento, dopo che le linee guida erano state approvate a livello nazionale tra i vertici mondiali di Fca e nazionali dei sindacati. Secondo la Uilm Si tratta di uno dei più completi e dettagliati protocolli in ambito industriale in Italia, tanto che il “caso Sevel” viene preso ad esempio in altre realtà del mondo Fca. Ogni minimo dettaglio è stato studiato e valutato da un team di specialisti, tra cui il noto virologo Roberto Burioni, dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Il sindacato spiega nella nota tutte le misure adottate nel protocollo di sicureza Sevel. Prima dell’apertura dei cancelli, tra le numerose misure intraprese, sono stati sanificati 100mila metri quadri di aree dello stabilimento con 113 cicli di pulizia aggiuntivi e l’introduzione di prodotti specifici (gel igienizzanti, saponi più aggressivi per i microrganismi, kit per le pulizie delle superfici, etc). Sono state distanziate, per garantire almeno un metro di distanza tra i lavoratori, 46 postazioni di lavoro e la velocità della linea è stata ridotta del 30%. Sono stati aggiunti 45 minuti a disposizione per il tempo totale delle pause mense e installati 15 dispenser di gel sanificante nelle aree relax e sotto le mense. In queste ultime aree sono stati eliminati 220 posti per garantire un efficace distanziamento durante le pause per i pasti. Ad ogni lavoratore sarà inoltre consegnato un kit personale che comprende due mascherine chirurgiche e un paio di guanti in nitrile per ogni giornata lavorativa e un paio di occhiali al mese che dovranno essere sempre utilizzati durante le operazioni di pulizia del posto di lavoro. La pulizia delle postazioni sarà svolta dal lavoratore stesso in aggiunta agli interventi che nel corso della giornata verranno fatti più volte da personale specializzato delle imprese di pulizie nei locali comuni. All’ingresso è prevista la misurazione della temperatura attraverso termo-scanner e termometro manuale a distanza. Prevista anche una attività di informazione ai lavoratori che verrà effettuata tramite l’utilizzo dei sistemi informatici come WhatsApp, mail e portale aziendale. “Ogni aspetto che riguarda la sicurezza dei lavoratori - commenta il segretario di Uilm Chieti-Pescara, Nicola Manzi - sarà valutato sul campo. Il nostro compito è quello di vigilare ed è quello che faremo. Sevel si presenta tuttavia come lo stabilimento capofila in Italia per l’applicazione delle misure anti-Covid. E’ proprio da Sevel che le altre fabbriche della galassia Fca, dovranno prendere esempio quando sarà avviata la Fase 2. Così come Honda, Sevel si è distinta per la velocità ed efficacia nell’applicazione delle misure di sicurezza ed è risultata pronta a partire in anticipo rispetto ad altre realtà industriali. L’auspicio è dunque quello che il protocollo applicato nello stabilimento di Atessa diventi patrimonio di tutto il settore metalmeccanico. Ripartire con la Fase 2, seppure con tutti gli accorgimenti e la cautela del caso, è infatti essenziale in questo momento drammatico per l’economia del Paese. Non dimentichiamo che in provincia di Chieti l’85% dei prodotti automotive è destinato all’export. E non va sottovalutato nemmeno il fatto che laddove in Italia il lockdown è stato imposto in termini e tempi così perentori, altrove si continua a produrre, con il rischio che si inneschi una guerra tra poveri e, scenario ancora peggiore, che si verifichi una concorrenza sleale e pericolosa. Bisogna dunque rimettersi in carreggiata ed evitare il baratro”. La Uilm insiste anche sui trasporti. “Vanno garantitil’uscita e il rientro a casa in totale sicurezza per tutti i lavoratori pendolari - prosegue Manzi - Regione Abruzzo e Asl devono farsi carico di mettere in campo tutte le misure per assicurare il trasporto pubblico e renderlo sicuro dal punto di vista sanitario e del rischio zero di contagio. Se saranno necessarie più corse per applicare il distanziamento dei passeggeri, la Regione deve garantirle, anche in considerazione del fatto che, con il mancato rientro a scuola, sono a disposizione gli autobus degli studenti pendolari altrimenti inutilizzati”. “Quando il Governo autorizzerà la ripresa delle attività - conclude il segretario Uilm-Uil - dovremo riuscire a coniugare la sicurezza con il lavoro. La salute e la sicurezza dei lavoratori devono inoltre restare la priorità di Fca e di tutte le aziende del settore metalmeccanico”.