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Coronavirus, operaio con febbre respinto in Sevel,Manzi (Uilm): protocollo azienda ha funzionato, quello della Regione no

04/05/2020 - Redazione AbruzzoinVideo
Coronavirus, operaio con febbre respinto in Sevel,Manzi (Uilm): protocollo azienda ha funzionato, quello della Regione no

Manzi: La "falla" di cui parla Febbo si è palesata nelle misure di sicurezza previste nel trasporto pubblico

La Uilm Chieti Pescara interviene dopo quanto accaduto alla Sevel di Atessa, dove un lavoratore non è stato fatto entrare all'interno dello stabilimento poichè, sottoposto al controllo del termoscanner, la sua temperatura corporea è risultata sui 38 gradi. Il lavoratore pendolare per tornare a casa ha in seguito utilizzato un mezzo pubblico, cosa che aveva fatto anche all’andata. A seguito di questo episodio l’assessore regionale alle attività produttive Mauro Febbo ha convocato per stamane un incontro con Azienda Asl e sindacati, per studiare misure più incisive nella sicurezza. La Uilm, in una nota, sottolinea che il protocollo della Sevel ha funzionato mentre è stato quello della Regione a rivelare una falla in particolare sul trasporto pubblico. “Il protocollo sottoscritto da FCA e OOSS, di cui lo stabilimento Sevel di Atessa è capofila, - sottolinea il segretario Nicola Manzi - avrebbe dimostrato tutta la sua efficacia se, rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi, a un lavoratore non è stato concesso l’ingresso all’interno dello stabilimento, così come stabilito dalle linee guida del Governo. Quello che forse andrebbe perfezionato è proprio il protocollo del trasporto pubblico su cui ha competenza la Regione Abruzzo”. Come organizzazioni sindacali insistiamo su una pianificazione capillare dei trasporti, sui controlli dei mezzi e su un’unica strategia da programmare insieme con la vicina Regione Molise, chiedendo di mettere al primo posto la salute dei lavoratori pendolari, degli autisti e degli addetti alla sanificazione dei mezzi. “Ci chiediamo - interviene il segretario della Uilm Chieti-Pescara, Nicola Manzi – di chi sia la responsabilità della “falla” considerando che si è palesata proprio nelle misure previste per la gestione del trasporto pubblico, ricordando che la Regione Abruzzo ha parlato del problema del trasporto lo scorso 24 aprile, al tavolo con le parti sociali convocato a soli 3 giorni dalla riapertura dello stabilimento Sevel e del suo indotto, che danno lavoro a oltre 20 mila addetti”. Solo ora, a rischio sfiorato oppure avvenuto, sembra che l’assessore Febbo abbia preso coscienza della necessità di “capire come attuare misure di messa in sicurezza rispetto a simili episodi, quindi studiare e determinare un protocollo d'intervento da parte di ognuna delle parti”, convocando anche il collega del Molise. Conclude Manzi “è necessario integrare il protocollo sul trasporto pubblico con ulteriori procedure che riducano il rischio contagio, altrimenti la “falla” del trasporto pubblico rischia di diventare una voragine”.

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