È Daniela Lefoer la vincitrice del primo contest organizzato da Sowed Onlus, l’unica associazione no profit italiana del mondo wedding, fondata da Veronica Bello. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Manifatture Tessili Prete e la Cooperativa Sociale Alice, in partnership con Road to green 2020, chiedeva a designer, stilisti e creativi di inviare un bozzetto originale di una pochette, pensata per la sposa ma perfetta per ogni donna, realizzata con tessuti naturali. Ad aggiudicarsi il primo posto e una fornitura di tessuti, è stata Daniela Lefoer, stilista abruzzese per metà francese. Per l’ideazione della pochette, Daniela si è ispirata alle sue origini e al suo paese, Scanno, in provincia de L’Aquila, e, in particolare, ad un tipico cappello locale composto da più lavorazioni e tessuti, che, come disse la scrittrice inglese Anne MacDonnel dona loro "un’aria regale e non ho mai visto tante regine tutte insieme"Le pochette disegnate da Daniela per Sowed Onlus saranno realizzate con i tessuti donati da Manifatture Tessili Prete, all’interno della Sartoria San Vittore, gestita dalla cooperativa Alice, presso gli Istituti Penitenziari di San Vittore e Bollate, dove lavorano donne detenute. Le borse saranno presto disponibili, a fronte di una donazione, che servirà per finanziare i prossimi corsi di formazione organizzati dall’Associazione in favore di donne che vivono situazioni di difficoltà sociale ed economica. “Voglio fare i miei complimenti a Daniela per il suo bellissimo lavoro. Ha presentato un’idea originale, bella e funzionale, mettendo all’interno tutta la bellezza del suo paese. – Ha detto Veronica Bello – Attraverso questo contest, raccontiamo la forza delle donne, mettendo in connessione tutta Italia: il nord, dove si trovano le sartorie gestite dalla Cooperativa Alice, il centro, dove ha sede Sowed, e il sud, con l’azienda campana Manifatture Tessili Prete. Spero che da queste pochette possa nascere tanta solidarietà e nuove opportunità per donne che hanno bisogno del nostro aiuto. I corsi di formazione professionale consentono loro di costruire una vita diversa, grazie ad un nuovo lavoro. È un passo verso un’indipendenza economica, una via di fuga da contesti violenti ai quali credevano di non avere alternative, un aiuto per ricostruire la propria autostima e la strada verso la libertà”.