Il progetto dell’Ufficio Disabili “Sentinelle della civiltà”, portato avanti per il terzo anno consecutivo dal responsabile dell’Ufficio Disabili Claudio Ferrante, ha suscitato notevole interesse da parte dei 138 studenti, dell’Istituto scolastico Troiano Delfico, diventati delle Sentinelle, e in particolar modo di 60 ragazzi, che hanno consegnato alcuni elaborati.
In uno dei temi Andrea Latte (III A), dice: “Ferrante è diventato uno dei miei eroi, nonostante fosse on line, è riuscito a coinvolgere tutti, ho capito tante cose e da oggi sarò sempre felice, con questo progetto ho scoperto un mondo che non conoscevo e da oggi aiuterò i miei compagni disabili, non dobbiamo più discriminare, sarò una sentinella e starò attento ai parcheggi riservati, sarò più empatico e starò attento alle barriere architettoniche, tutti siamo disabili, questo progetto deve essere conosciuto da tutti gli studenti.” E ancora Andrea Zurlo (III G) scrive nel suo tema: “D’ora in poi farò molta più attenzione a chi parcheggia la macchina sugli scivoli dei marciapiedi o chi parcheggia sui posti riservati ai disabili e sarà mio compito segnalare queste situazioni, può starne certo”. “Non sapevo, quanto una persona potesse soffrire nel non riuscire a fare qualcosa – dice Samuele Buccella (III C) - . Con una piccola prova che consisteva nello stare fermi con il corpo e riuscire a prendere un libro dalla cartella. Non sapevo come fare”. “Questa visita mi ha sensibilizzato ancora di più di quanto lo ero prima”. Scrive Luca Di Biaso (III A). "Ho letto moltissimi elaborati e i ragazzi sono stati meravigliosi e hanno loro stessi spiegato l’importanza di questo progetto – spiega il sindaco Ottavio De Martiis -, che ci viene chiesto anche da fuori regione. Un progetto che sta gettando le basi per un cambiamento culturale importante tra i ragazzi, che saranno i cittadini del domani, perché al di là delle barriere architettoniche, a cui stiamo lavorando anche attraverso il Peba, bisogna cercare di sviluppare empatia e consapevolezza verso i temi della disabilità. La cosa più importante è quella di mettersi nei panni di chi è in difficoltà, così si capisce davvero cosa si prova e ci si rendo conto effettivamente di cosa bisogna fare per dare a tutti le stesse possibilità". Dagli elaborati si intuisce la sensibilità mostrata sul tema dell’inclusione da parte dei partecipanti. Soddisfatta del progetto il dirigente scolastico Vincenza Medina. "L’iniziativa in questi mesi è stata portata avanti dal responsabile dell’Ufficio comunale Claudio Ferrante – spiega il dirigente scolastico Medina - , attraverso degli incontri in Dad e in presenza, sull’inclusione scolastica vera architrave dell’identità culturale, educativa e progettuale del nostro istituto, al punto da caratterizzare nel profondo la nostra mission educativa. Ecco perchè Il coronavirus non ci ha fermati e gli incontri del progetto “Sentinelle di civiltà” con gli alunni delle classi terze sono stati gestiti on line attraverso l’utilizzo di piattaforme digitali. Tutti, sia gli insegnanti che i nostri alunni, si sono attivati con entusiasmo con l’obiettivo di gettare le basi per un'educazione alla diversità e alla tolleranza. Per me è stata una gioia constatare che il progetto ha avuto una ricaduta molto positiva sugli alunni e le loro famiglie e la dimostrazione di quanto è stato realizzato è testimoniato dai tanti e meravigliosi lavori che sono stati prodotti al termine delle attività". "Il progetto “Sentinella della civiltà” ha un grandissimo valore pedagogico – commenta Claudio Ferrante -, lo hanno anche certificato e testimoniato i ragazzi con i loro elaborati, temi, relazioni, disegni e grafici. i ragazzi sono stati meravigliosi, mi hanno emozionato e commosso. La parte motivazionale è stata molto sentita perché tutti hanno fatto una riflessione, sulla felicità sugli abbracci e sul senso della vita. Quando abbiamo trattato il pregiudizio, la disabilità, le barriere culturali e quelle architettoniche, hanno capito quanto sia importante il loro ruolo, nella scuola e nella società e attraverso gli elaborati emerge come la diversità sia una ricchezza culturale inestimabile. Hanno fatto proposte, sono andati in città a scovare barriere, hanno scritto poesie e hanno riflettuto sul valore della solidarietà, dell’empatia e della fratellanza. Ma la cosa che più mi ha colpito è che i ragazzi mi hanno ringraziato, scrivendolo, per il grande insegnamento di vita".