“Porto di Pescara, al via il cantiere per il prolungamento del pennello a nord della foce del fiume. L’Arap, stazione appaltante, ha infatti firmato il contratto con l’impresa Co.Ed.Mar. Srl che si è aggiudicata la gara e che avrà ora l’onere di realizzare la progettazione esecutiva e quindi i lavori di quello che è il primo stralcio del maxi-intervento che punta a dotare Pescara di un porto completamente rinnovato, efficiente, utile, così come lo aveva immaginato quasi vent’anni fa il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici l’onorevole Nino Sospiri e alla quale oggi daremo forma e sostanza, grazie anche alla costanza e alla lungimiranza del Governatore Marco Marsilio. Facile pensare che le prime ruspe entreranno in azione già a fine estate, per non interferire con la stagione balneare e per l’estate 2022 vedremo i primi effetti straordinari dell’opera”. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando il nuovo step nel maxi-cantiere ‘Porto di Pescara’.
“Le tappe che ci condurranno all’apertura di uno dei più grandi cantieri d’Abruzzo sono ormai ben chiare: il 6 agosto 2020 abbiamo avuto la conferma dell’inserimento del finanziamento complessivo di 21milioni 200mila euro nella manovra finanziaria dello Stato per le opere di deviazione del Porto canale, fondi che inizialmente non erano stati previsti e che solo grazie al pressing esercitato dal nostro Governo regionale siamo riusciti a ottenere – ha ricordato il Presidente Sospiri -. L’Arap ha inviato al Guce l’avviso del bando di gara per l’affidamento del primo stralcio dell’intervento che segna il punto d’arrivo di un procedimento partito da lontano e che ha vissuto le sue ultime fasi con la giunta Marsilio: la prima, il 7 giugno 2019 quando il Comitato Regionale Via ha espresso parere positivo alle integrazioni fornite sul Progetto Masterplan per la deviazione del Porto canale di Pescara, fornendo 7 prescrizioni di cantiere e una sola di merito, ovvero l’approfondimento, in fase di progettazione esecutiva, del livello di sicurezza idraulica del tratto finale del fiume Pescara in seguito alla realizzazione delle nuove opere di completamento e potenziamento dello scalo previste. All’esame del Comitato sono andate le integrazioni che gli uffici hanno fornito alle opere di completamento degli interventi già autorizzati dal Comitato nel 2016, ovvero l’integrazione del pennello di foce e l’emersione della barriera sommersa in massi naturali radicata a terra. Scopo delle opere è quello di migliorare, in modo sensibile e concreto, le condizioni di sicurezza della navigazione, delle condizioni ambientali con intercettazione dei sedimenti marini a monte della foce del fiume evitando la loro miscelazione con i limi fluviali e, infine, miglioramento delle condizioni di intercettazione e deflusso del fiume. Otto le prescrizioni impartite dal Comitato VIA tra cui la delimitazione, con il Comune di Pescara e con il Wwf, delle aree di vegetazione predunale e delle zone di nidificazione del fratino; il divieto di posizionare sull’arenile i materiali di cantiere demoliti; l’acquisizione delle autorizzazioni per il dragaggio, ripascimento e riutilizzo dei sedimenti; l’utilizzo della viabilità comunale per il trasporto dei massi nel rispetto della mappatura acustica del Comune; il divieto di emissione di inquinanti, comprese le polveri del Pm10, nell’aria; il rilievo della linea di costa a 300 metri a nord delle opere realizzate e a sud dell’imboccatura del porto turistico; l’obbligo del riutilizzo delle sabbie accumulate per il ripascimento delle spiagge una volta completate le opere. E infine, come prescrizione di merito, l’approfondimento ulteriore, in fase di progettazione esecutiva, del livello di sicurezza idraulica della parte finale del fiume Pescara in funzione della modifica del tratto terminale stesso. Complessivamente sono previste opere per 60milioni di euro e l’Arap, stazione appaltante, ha segmentato il progetto in più lotti. Il primo prevede, appunto, l’apertura verso il largo del porto canale, la deviazione del flusso delle acque, l’aggancio alla nuova apertura con il braccio sinistro che deve andare verso il largo a nord per permettere l’ormeggio dei pescherecci e riparare dalle correnti e, poi, il braccio destro che si allunga verso sud per permettere l’attracco delle grosse imbarcazioni, delle petroliere di Di Properzio, dei traghetti verso la Croazia, quindi di tutte le navi che hanno bisogno di un pescaggio importante e che non dovrebbero più avvicinarsi al canale. Per consentire l’avvio dei lavori, lo scorso 14 aprile sono stati realizzati i carotaggi con il prelievo dei campioni dei sedimenti per la caratterizzazione ambientale, ovvero per identificare quali elementi ci sono dentro la sabbia depositata sul fondo per poter programmare, anche finanziariamente, il suo stoccaggio ed eventuale smaltimento o anche la possibilità di riutilizzare quel materiale se privo di sostanze pericolose. I prelievi sono andati avanti sino allo scorso 29 aprile, sono stati eseguiti tramite la motobarca SM4 e sono stati affidati alla Technosoil Srl di Spoltore, che ha affiancato la Sub Technical Edil Services di Mola di Bari responsabile della bonifica bellica delle acque destinate alla nuova realizzazione. Nel frattempo per fine primavera saranno completate anche le operazioni di svuotamento della vasca di colmata, iniziate il 19 gennaio scorso, la famosa ‘collina della vergogna’, dove è in corso il prelievo dei primi 100mila metri cubi di fango sui 192mila metri cubi complessivi, che significa riportare il livello della vasca al di sotto della quota di campagna. I lavori dunque per dotare Pescara di un porto moderno e funzionale sotto ogni punto di vista procedono in maniera serrata”.