Un milione di euro in più per il completamento del tratto della pista ciclopedonale da Ortona al lido Riccio, questa è la richiesta che l’amministrazione comunale porta all’attenzione della Regione per rendere realizzabile il secondo tratto della pista “bike to coast” che dovrebbe collegare la costa ortonese con la Via Verde della Costa dei Trabocchi, opera in fase di ultimazione da parte della Provincia. La richiesta è frutto della valutazione fatta dai tecnici che si sono aggiudicati l’appalto affidato lo scorso ottobre dall’ufficio gare e contratti del Comune, per la progettazione esecutiva del completamento della pista ciclabile “bike to coast”.
Un primo stanziamento regionale attribuisce al progetto fondi per 1 milione e 850mila euro mentre le attività tecniche condotte in questi mesi hanno fatto emergere il peggioramento delle problematiche di carattere strutturale ed idrogeologico in diversi punti del tracciato ferroviario dismesso e soprattutto nelle gallerie da recuperare.
«Da queste analisi e studio tecnico – sottolinea il Sindaco Leo Castiglione – è emersa la consapevolezza che per rendere l’opera effettivamente realizzabile è necessario l’aumento dell’importo dei lavori e proprio per valutare la questione abbiamo chiesto un incontro con la Regione. La rilevanza turistica e socio-economica dell’opera per il territorio regionale è chiara a tutti e non possiamo trascurare i necessari fondi per completare quest’opera che si inserisce nel percorso nazionale della ciclovia turistica Adriatica che dovrà collegare Trieste con il Gargano. Purtroppo questo tratto di pista è particolarmente complesso perché prevede il ripristino di tre gallerie e la messa in sicurezza di alcuni tratti costieri».
In particolare la relazione tecnica aggiorna il progetto preliminare in considerazione di una effettiva fattibilità tecnico economica. Il percorso da realizzare è lungo tre chilometri di cui quasi metà in galleria e si sviluppa dal percorso ciclabile già realizzato nei pressi di Punta Longa fino alla zona del lido Riccio. Oltre ai problemi del ripristino e messa in sicurezza delle gallerie di Punta Longa, Punta Ferruccio e Torre Mucchia sono stati evidenziati fenomeni erosivi dovuti alle mareggiate e al dissesto idrogeologico di alcuni tratti collinari, in particolare nei pressi dell’uscita della galleria Punta Ferruccio. Inoltre la galleria più lunga quella di Torre Mucchia con i suoi quasi 650 metri di percorso, presenta problematiche strutturali e di infiltrazioni d’acqua che possono essere superate mediante una lamiera grecata zincata ancorata al rivestimento in muratura. Nella stessa galleria sono stati trovati accumuli di rifiuti e lastre di amianto che devono essere rimosse e smaltite. «Abbiamo portato all’attenzione della Regione la necessaria rimodulazione del quadro tecnico economico dell’opera – commenta l’assessore ai lavori pubblici Cristiana Canosa – in considerazione dei lavori da eseguire legati soprattutto alla messa in sicurezza del tracciato in galleria e della linea di costa e alla bonifica ambientale da realizzare lungo il tracciato e soprattutto all’interno delle gallerie».