Quest’anno, il premio è stato assegnato all’imprenditore Rocco Mastrodicasa, nato a San Valentino in Abruzzo Citeriore, residente nel territorio del comune di Scafa, che lavora a Piano d’Orta. Dall’età di dodici anni inizia a frequentare il Centro di addestramento professionale a Madonna del Monte di Bolognano, una delle opere fondate dal vescovo Iannucci, di venerata memoria. “Ai giovani studenti – ci dice Mastrodicasa – il presule era solito ripetere: «Ogni mattina guardatevi le mani; due mani, due ‘emme’ che possono significare ‘oggi è il Mio Momento’». E Rocco ha atteso a lungo questo momento. Intanto, il giovane finisce gli studi e inizia la prima esperienza lavorativa alla Montecatini di Piano D’Orta. Ma l’azienda manda tanti lavoratori, lui compreso, nello stabilimento di Milano Linate. La svolta segna fortemente la vita di Mastrodicasa che a Milano conosce diverse persone, tra cui una ragazza che era in un collegio di suore. Questa ragazza sarà la sua futura moglie, con la quale costruisce una bella famiglia e, dopo cinquanta anni di matrimonio festeggiati quest’anno assieme alle figlie e ai tre nipoti, può raccogliere frutti copiosi. A causa dei troppi veleni in fabbrica, lascia subito l’azienda chimica ed entra all’Alfa Romeo, appena compiuti 18 anni. Assieme al lavoro, coltiva una forte passione per il disegno e frequenta le scuole serali per migliorarsi. Trascorre tutte le domeniche e il tempo libero a progettare e a disegnare, nonostante “quella ragazza del collegio – ci racconta – mi infastidiva con delle amiche. Puoi immaginare a Milano, passare le domeniche a studiare non era il massimo”. Nel 1968 finisce anche il lavoro all’Alfa Romeo. Intanto, quella ragazza – Bruna Formentini – diventa sua moglie: Rocco ha 22 anni e Bruna 20. Comincia, così, l’attività nella famiglia: il suocero, infatti, aveva una piccolissima azienda dove Mastrodicasa può realizzare progetti e disegni di nuovi articoli. Nel 1970 deposita il primo brevetto, talmente innovativo che viene utilizzato da grandi aziende e continua, negli anni successivi, brevettando altri progetti con cui si producono oltre un miliardo di pezzi. Nel frattempo, nel 1976, l’amore per il paese natio si fa sentire, sollecitato anche dalla pubblicità del parco nazionale d’Abruzzo. Così, Rocco decide di iniziare a Piano D’Orta, con la sorella che viveva sul posto, la produzione delle bottiglie turistiche su cui mettevano la cartolina del paese. Anche la famiglia era cresciuta: erano nate tre figlie innamorate del mare. La metropoli, ormai, era diventata invivibile; per questo, nel 1986, con “quella ragazza milanese al mio fianco – continua il racconto commosso di Mastrodicasa – innamorata della nostra natura, ci siamo trasferiti a Piano d’Orta: avevo 41 anni con tre figlie di sedici, dieci e tre anni”. Sin da subito, le ragazze collaborano con l’attività che dava grandi speranze. Nel 1989, altro cambiamento radicale: nasce la Factory Cap sas. Entrano in azienda le figlie con nuovi brevetti e tanto lavoro da fare. “Le persone del borgo – ci confida Rocco – mi dicevano che mi vedevano poco in giro”. Eppure, il supporto alla comunità non l’ha mai fatto mancare, soprattutto con la partecipazione alla vita delle realtà associative, particolarmente la pro-loco, e il sostegno alla parrocchia, con la donazione delle campane elettroniche e la statua di sant’Antonio di Padova. Sempre con la famiglia, nel 2006 vede la luce la nuova fabbrica in contrada Fara. L’ultimo brevetto, riconosciuto anche dal Ministero delle Politiche Agricole, per la sicurezza alimentare è il ‘tappo anti-rabbocco’ per la tutela dell’olio extravergine di oliva. Per questa ultima creazione, la Factory cap di Rocco Mastrodicasa riceve il premio della Camera di Commercio. La cerimonia si tiene domenica 17 novembre, al teatro Marrucino di Chieti, con inizio alle ore 9.30. Finalmente quel momento, tanto atteso, è arrivato anche per Rocco Mastrodicasa e la sua famiglia. Una bella storia che sa di famiglia, di lavoro, di rischio ma anche di futuro e di speranza. E oggi, di questi ‘ingredienti’ c’è davvero bisogno.