"È chiaro a tutti come le politiche sociali devono diventare un patrimonio comune a tutti, anche con i vari cambi di governo. I fondi disponibili sono notevolmente aumentati passando attraverso quelli previsti dal PNRR e dalla nuova programmazione nazionale con disponibilità che passano da poco più di un miliardo e 4 miliardi della nuova programmazione. Il tema della povertà stata affrontato con la consapevolezza del caso, ponendosi particolare attenzione alla prevenzione della povertà infantile, ovverosia di quelle famiglie con minori per cui occorre rafforzare le politiche di verifica e della frequenza della scuola, delle cure sanitarie, degli obblighi formativi perché scompaia nel nostro paese idea della trasmissione ereditaria della povertà. In questo senso il reddito di cittadinanza, come concessione di denaro, non può ritenersi misura sufficiente ad affrontare la povertà".
Così Tiziana Magnacca componente della Commissione nazionale Welfare e Politiche sociali dell’ANCI (Associazione nazionale Comuni d’Italia) che ha preso parte stamane alla riunione della Commissione alla quale hanno partecipato dirigenti ministeriali e il dott. Paolo Onelli. "È emersa dunque una volontà di rivisitazione della misura del reddito di cittadinanza, anche con migliori adeguamenti del fondo povertà. - prosegue - È necessario, infatti, passare ad una nuova consapevolezza del ruolo delle politiche sociali e dei nuovi bisogni sociali che sono emersi in questi anni, non sempre solo legati alla povertà materiale. Il PNNR sarà una grande occasione per la progettazione del welfare del futuro, ma occorre sburocratizzare procedure e rendere sempre più trasparenti criteri e regole. Abbiamo tutti un grande compito da svolgere e non solo come pubblici amministratori". Gli enti comunali sono tenuti ad uno sforzo oltre misura per attuare il potenziale di cambiamento che i nuovi fondi portano con sé. Ma anche l’intera collettività, perché “per crescere un bambino occorre un intero villaggio”.