Alle ore 2.30 circa di sabato notte, 27 agosto, due cittadini stranieri, residenti fuori provincia e di origine dominicana, hanno fatto irruzione nell’abitazione di una persona forzando e danneggiando la porta di ingresso e armati di bastone e coltello hanno colpito il proprietario in modo lieve alla testa. L’uomo, un italiano, che sembra non conoscesse gli aggressori, si è difeso utilizzando un’arma da taglio presente in casa (machete) e con l’aiuto del proprio cane, di razza pitbull, ha ferito a sua volta, uno degli extracomunitari che successivamente è stato costretto a fare riucorso alle cure dei sanitari dell'ospedale per le gravi lesioni riportate ad un arto.
L’accaduto sarebbe da ricollegare, secondo le indagini della Polizia ad una lite avvenuta nel pomeriggio precedente, per futili motivi, e che ha visto protagonista due donne connazionali degli indagati, una delle quali sarebbe legata da vincoli di amicizia con gli aggressori, mentre l’altra avrebbe legami affettivi con l’aggredito.
Le immediate e accurate indagini avviate dalla Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Avezzano, avviate in seguito alla segnalazione pervenuta al numero di emergenza 113, hanno permesso di rintracciare immediatamente la persona ricoverata in ospedale e di raccogliere gravi indizi di reità nei confronti degli autori dei fatti delineando un consistente quadro probatorio a loro carico.
A seguito delle ricerche effettuate in virtù della descrizione della vittima, ed in particolare per i tratti somatici e dell’abbigliamento indossato dal secondo aggressore, anche quest’ultimo è stato rintracciato e fermato. Entrambi con precedenti penali, sono stati riconosciuti dalla persona offesa dal reato e, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria di turno, denunciati per i reati di violazione di domicilio, danneggiamento aggravato, lesioni volontarie gravi, minacce e porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere. Nei confronti di uno degli indagati la denuncia è scattata anche per la violazione della misura alternativa alla detenzione cui era sottoposto, che non gli consentiva di uscire di casa di notte e di lasciare il Comune di residenza.