Il presidente di EcoLan spa, Massimo Ranieri ha quindi esordito con due premesse. La prima riguarda la posizione della società nei confronti delle altre realtà industriali del territorio. “Non c’è alcuna contrapposizione con le aziende della zona – ha spiegato Ranieri – però è bene evidenziare che mentre la loro finalità industriale mira all’utile di impresa, la programmazione impiantistica della Eco.Lan SpA è esclusivamente finalizzata alla pubblica utilità con la ridistribuzione degli utili esclusivamente ai Comuni soci da utilizzare per il contenimento dei costi sostenuti dalle Amministrazioni Comunali e per l’ evidente abbassamento delle tariffe applicate alla cittadinanza ( Ad oggi i costi sostenuti dai Comuni soci della Eco.Lan SpA per l’esecuzione del servizio di igiene urbana sono tra i più bassi d’Italia e con un elevato standard di efficienza ed efficacia). Si tratta quindi di un interesse pubblico e non privato”. Riguardo all’eventuale ampliamento della discarica il presidente Ranieri ribadisce che la decisione è di Eco.Lan SpA per il tramite dell’Assemblea dei Sindaci proprietari, e che è di Eco.Lan SpA la proprietà e la titolarità della discarica, e che il gestore, l’Ecologica Sangro, è chiamato solo a gestire l’area dell’ampliamento in base ad atti convenzionali siglati e definiti negli anni 90. La seconda premessa mira a rimarcare un concetto caro al presidente Ranieri, ovvero il fatto che, ad oggi, non c’è nessun progetto di ampliamento, ma si è trattato di una comunicazione fatta nell’ultima assemblea dei sindaci soci da parte dello stesso Ranieri, in linea con quanto avviene ogni anno, ad ogni presentazione di bilancio preventivo. “Tutti gli anni – ha sottolineato il presidente Ranieri – presentiamo ai nostri soci la capacità residua della nostra discarica. In base al quantitativo di 75mila tonnellate annue conferite in discarica, la capacità residua dell’impianto è di circa 300mila metri cubi per una durata massima di 4 anni. Quello che ho detto ai sindaci è che, se entro questi anni non si interviene con alcuna possibilità di ampliamento, dovremo conferire i rifiuti in altri ambiti provinciali con un incremento vertiginoso dei costi a carico della cittadinanza”. Il Presidente Ranieri evidenzia l’incremento dei costi derivanti da un mancato ampliamento della discarica. “Abbiamo fatto delle simulazioni – ha spiegato ancora Ranieri – nel caso in cui ci venisse negata l’autorizzazione all’ampliamento, per i maggiori costi (di smaltimento) e i minori ricavi, quasi nulli, il bacino EcoLan si troverebbe a sostenere costi per circa 3.600.000 euro in più rispetto a quanto spende adesso, costi che andrebbero di conseguenza riversati sui cittadini”. La conferenza è poi proseguita rispondendo ai principali dubbi che stanno interessando il progetto al centro del dibattito. Uno fra tutti: perché in discarica vengono conferiti anche i rifiuti extra consortili? “Se dovessimo trattare solo le 30mila tonnellate di rifiuti provenienti dai nostri comuni – ha replicato il presidente Ranieri – avremo un incremento dei costi complessivi pari a circa 3.300.00 euro e con una tariffa di smaltimento sarebbe molto più alta, non più dunque 82,50 euro a tonnellata, ma ben oltre 160 euro a tonnellata. Il fatto di ospitare rifiuti extra consortili ci consente di avere una percentuale di rifiuti suddivisa con altri impianti e di calmierare la tariffa. Anche i nostri comuni soci conferiscono in altri impianti, ad esempio i rifiuti indifferenziati dei nostri comuni soci vanno dell’impianto (Tmb) di Sulmona del Cogesa (società pubblica come EcoLan e di proprietà dei comuni della Valle Peligna). Cosa accadrebbe se Cogesa rifiutasse di ospitare i nostri rifiuti? Dove Andremmo a conferire, e a che prezzo?”. Sempre in merito all’ipotesi di realizzare una discarica esclusiva per i rifiuti consortile, la Conferenza evidenza che tali ipotesi rappresenta un “paradosso” in quanto la Regione Abruzzo, tramite la legge di istituzione della nuova governance regionale sui rifiuti (L’AGIR), ha individuato un unico ambito territorio ottimale (ATO) corrispondente con l’intero territorio regionale, con la conseguenza che gli impianti dovranno essere programmati e messi a disposizione per ogni esigenza di conferimento che l’AGIR individuerà all’interno del territorio dell’ATO e quindi dell’intera Regione Abruzzo. Tra le domande più frequenti degli ultimi giorni c’è questa: la discarica inquina? Produce cattivi odori? “Abbiamo voluto farvi venire direttamente sul sito, all’interno del perimetro della discarica – ha sottolineato il presidente Ranieri rivolto ai giornalisti –per far toccare con mano le condizioni reali che si vivono in discarica. L’impianto non emana cattivi odori per il semplice fatto che dal 2015 i rifiuti che vi vengono conferiti provengono o da impianti di trattamento meccanico e biologico (Tmb) o si tratta di scarti che provengono da piattaforme di selezione. In passato i rifiuti arrivavano in sito tal quali ed erano sottoposti soltanto ad un trattamento di tritovagliatura e non venivano stabilizzati. I rifiuti non producono odore perché non contengono più la parte putrescibile. Importante inoltre è il riferimento ad una compensazione per il territorio da parte di EcoLan: in caso di ampliamento della discarica, la società prevede di anticipare una parte dei finanziamenti per la messa in sicurezza della discarica di Serre, elemento questo, di grave criticità per il territorio dal momento che la discarica continua a produrre percolato che contamina le acque circostanti. Prova ne è il fatto che i comuni di Lanciano e Mozzagrogna hanno ancora in vigore l’ordinanza che vieta l’utilizzo delle acque attorno l’area della discarica. “L’interesse di EcoLan – ha commentato Ranieri – è sempre pubblico”. Altra questione affrontata: quanto sarà grande l’area su cui realizzare un eventuale ampliamento di Cerratina? “Non abbiamo dati certi – ha concluso Ranieri – solo dopo la presentazione del progetto di fattibilità sapremo di quanta area necessitiamo per un ampliamento di circa 600-800mila metri cubi. Presumiamo che l’estensione massima per tale ampliamento sarà contenuta in un’area di ca. 7 ettari a fronte dell’attuale consistenza della discarica di ca. 13 ettari.
QUALCHE NUMERO DELLA SOCIETA’ ECOLAN SPA:
Comuni soci: 67
Valore della produzione: ANNO 2013: 4.282.667 euro ANNO 2019: 22.000.000 euro
Numero dipendenti: ANNO 2013: 29 ANNO 2019: 293
Numero mezzi: ANNO 2013: 5 ANNO 2019: 181
Totale finanziamenti in capo ad EcoLan spa: 12.145.163,50 euro