"Ci stiamo confrontando su quanto sta emergendo dal Consiglio dei Ministri e abbiamo fatto il punto della situazione per rafforzare il lavoro sulle terapie precoci, l'assistenza a domicilio, l'individuazione dei casi sintomatici . Nel confronto Stato regioni ho chiesto ai ministri Gelmini e Speranza di smetterla di fare tamponi a raffica a persone asintomatiche, perchè è un sistema che non regge in tutta Italia e tutte le regioni sono disperate perchè è impossibile fare un tracciamento quando i casi sono milioni."
Ci stiamo concentrando sulle screening per gli studenti per consentire la riapertura delle scuole, il 10 gennaio, in sicurezza, cercando di fare emergere al setaccio tutti i casi positivi. Stiamo continuando a lavorare con le cure e le terapie, con gli anticorpi monoclonali, ci hanno anche distribuito il nuovo farmaco anti covid che inizieremo ad utilizzare sui casi target indirizzati su questo farmaco, speriamo che possa dimostrare una particolare efficacia. Dobbiamo cercare di reggere l'onda d'urto di questa variante Omicron che sta colpendo tutta Italia e anche l'Abruzzo." Così il presidente della regione Abruzzo marco marsilio subito dopo la riunione dell'Unità di crisi regionale.
"La regione registra numeri da zona gialla, ma non cambia nulla, alcune delle misure, come quella delle mascherine all'aperto, sono state già reintrodotte in molti centri anche nelle zone bianche, l'unica differenza sarà che dentro ai ristoranti si dovrà stare in quattro a tavola. Abbiamo però chiesto al Governo di rivedere la classificazione dei casi iin ospedale perchè abbiamo una percentuale importante di persone che non va in ospedale per covid ma per fare altri interventi, vengono trovate positive al Covid e spostate nel reparto di malattie infettive e vengono considerate e conteggiate nelle soglie e questo risulta improprio. Noi dobbiamo valutare chi finisce in ospedale per Covid. Stiamo cercando di incrementare al massimo la nostra capacità di vaccinazione. L'Abruzzo supera tutti i target dati dal generale Figliuolo, ma non si riesce a gestire la mole di casi positivi, il tracciamento, fare la campagna vaccinale, gli screening tamponi e continuare l'attività ospedaliera a pieno regime. Le regioni hanno lanciato per questo un grido d'allarme per ottenere la modifica di alcune regole. Speriamo che questo dialogo sia servito ad aprire una riflessione nel Governo e con il Cts nazionale sulle regole, così da destinare risorse umane da attività oggi inutili e concentrarle dove c'è più bisogno".
"Rinnovo l'invito ai cittadini a vaccinarsi perchè nel corso della riunione di oggi è emerso che il 78% delle persone che occupano terapie intensive in Abruzzo non sono vaccinate, è un numero che deve far riflettere. Il problema di chi non si vaccina non è solo che fa del male a se stesso perchè in caso venisse contagiato ha una probabilità molto più elevata di potere aver conseguenze gravi finendo in terapia intesiva, ma sottrae servizi sanitari, personale e posti letto a tutto il resto della popolazione che ha patologie non legate al Covid . In Abruzzo il 90% di cittadini è vaccinato, un terzo ha fatto la terza dose, restano fuori poco meno del 10 per cento della popolazione che è quella che sta occupando le terapie intensive".