Polemiche e proteste si levano da più parti, il sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio invita il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe a promuovere un tavolo con i sindaci del territorio e con l’Ersi per discutere della carenza idrica. Problema che è ben chiaro alla Sasi che da mesi sta mettendo in atto tutte le azioni per cercare di contenere le difficoltà, ma la situazione delle sorgenti diventa sempre più critica e bisogna anche considerare il notevole aumento della popolazione in diverse località turistiche.
“Siamo consapevoli dei problemi che derivano dalla mancanza d’acqua, comprendo le proteste e le lamentele, legittime da parte dei cittadini – sottolinea il presidente Basterebbe – ma noi lavoriamo da tempo e pure con buoni risultati per garantire un approvvigionamento migliore. Purtroppo le condizioni delle sorgenti a cominciare dalla più importante, quella Del Verde è sempre più preoccupante. Ringrazio i sindaci per le ordinanze fatte in merito al corretto utilizzo dell’acqua potabile che non va usata per altri fini. Anche questo è importante in un momento così delicato e mi sto attivando per organizzare un incontro allargato così come richiesto dal sindaco di Fossacesia. Siamo in una condizione di emergenza, a soffrire la mancanza d’acqua sono soprattutto i centri dell’alto e medio vastese”. Questo enorme disagio può essere se non risolto, diminuito solo attraverso l’interconnessione dei sistemi idrici. “E’ un periodo molto difficile, la crisi è generale e questa formula ci permette di dare più acqua dove attualmente manca – spiega il direttore dell’area tecnica Pio D’Ippolito – l’interconnessione dei sistemi idrici significa poter alimentare una zona attraverso la disponibilità idrica di altra zona. Attualmente l’interconnessione è tra Capovallone e il Sinello attraverso una condotta che passa da Rosello a Montazzoli. Un’operazione che stiamo portando avanti con serietà e attenzione con il prioritario obiettivo di aumentare le ore di fornitura agli utenti del territorio che vivono una vera emergenza. La soluzione alle attuali criticità è data dalla realizzazione del potabilizzatore, ma bisogna aspettare il 2026 e nell’attesa stiamo cercando anche attraverso la programmazione delle chiusure di mantenere un certo equilibrio, purtroppo ci sono zone che soffrono più di altre. Ci stiamo adoperando per individuare le strategie più efficaci per non penalizzare ulteriormente alcuni territori e forse bisognerà chiedere qualche sacrificio in più a chi finora ha patito meno la mancanza d’acqua”.
Intanto il caldo torrido di questi giorni non fa che aumentare disagi e proteste. “Capisco l’esasperazione e pure le reazioni specie di chi da tempo subisce una condizione di difficoltà, ma le accuse di negligenza e di inefficienza sono ingiuste perché si sta lavorando senza sosta e con ogni mezzo per sopperire all’insufficienza della risorsa idrica. L’anno scorso la situazione è stata diversa e siamo riusciti a non chiudere i comuni costieri, adesso non è così. Dobbiamo solo pianificare con maggior equilibrio cercando di evitare che a patire siano sempre gli stessi paesi”conclude il presidente della Sasi