L’incendio, durato diverse ore, è stato anche oggetto di riaccensioni spontanee. L’intervento pressoché immediato dei militari ha consentito di ricostruire la dinamica dell’evento che ha avuto per certo una matrice colposa. “Si ricorda come in condizioni di estrema siccità del terreno e di temperature particolarmente elevate, anche le lavorazioni agricole costituiscano un potenziale pericolo per gli incendi.
Il reato commesso che prevede, nel caso specifico, da uno a cinque anni di reclusione (art. 423 bis C.P.), se pur grave per il danno cagionato e ancor più per le conseguenze non prevedibili nel caso in cui l’incendio avesse continuato a propagarsi, ha comunque visto l’impegno e la collaborazione del cittadino, successivamente deferito, nell’allarmare il sistema di gestione emergenze incendi boschivi e nel contenimento manuale del fuoco stesso.
Anche quest’anno, il rischio che si propaghino pericolosi incendi boschivi è serio e già tangibile; è fondamentale dunque elevare e rafforzare il livello di attenzione dei cittadini e delle Amministrazioni comunali (molte hanno già emanato apposite ordinanze) verso comportamenti virtuosi e più responsabili delle conseguenze che un incendio boschivo può provocare alla collettività in termini di danno agli ecosistemi e perdita di biodiversità”.