In quella che sembra ormai una guerra senza esclusione di colpi, l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” ottiene una nuova importante vittoria nei confronti della Banca Popolare di Bari, realtà molto radicata in terra d’Abruzzo, a seguito dell’acquisto della Banca Tercas Con decisione emessa in data 20 febbraio 2020, infatti, l’Arbitro per le Controversie Finanziarie della Consob ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno patito da una risparmiatrice, assistita dall’avv. Emilio Graziuso dello Staff dello Studio Legale Bomba di Lanciano, la quale aveva investito i propri risparmi in titoli della Banca Popolare di Bari. “La Banca Popolare di Bari deve risarcire il risparmiatore – afferma l’avv. Emilio Graziuso, – Questa è l’ennesima vittoria che abbiamo ottenuto nei confronti dell’Istituto di credito barese. L’Arbitro per le Controversie Finanziarie, infatti, sta accogliendo in pieno la linea difensiva che abbiamo individuato, riconoscendo la violazione da parte della Banca Popolare di Bari della normativa concernente gli obblighi informativi gravanti sulla Banca e, di conseguenza, il diritto del risparmiatore al risarcimento del danno” Secondo l’Arbitro, infatti, la violazione degli obblighi informativi da parte della Banca Popolare di bari “ha avuto una decisiva incidenza causale nelle scelte di investimento – potendo ragionevolmente affermarsi, in ossequio al principio del “più probabile che non” , che se la ricorrente fosse stata resa edotta della illiquidità degli strumenti in questione certamente non avrebbe eseguito gli investimenti per cui è controversa”Nel 2013 la risparmiatrice, persona priva di esperienza e cultura finanziaria alcuna, convinto da dipendenti di Banca Popolare di Bari, aveva acquistato, in un’unica soluzioni azioni ed obbligazioni convertibili, investendo così tutti i propri risparmi. Avendo i titoli registrato una notevole perdita di valore ed essendo gli stessi stati prospettati dall’Istituto di credito al momento dell’acquisto come titoli sicuri senza rischio alcuno di perdita del capitale investito e che potevano essere disinvestiti in qualsiasi momento, la sfortunata risparmiatrice aveva inviato un reclamo alla Banca, attraverso l’Associazione Nazionale Dalla Parte del Consumatore, ed alla risposta negativa della stessa aveva promosso un procedimento dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, procedimento arbitrale che si è concluso con la pronunzia emessa in data 20 febbraio 2020, con la quale, come si è detto, è stato riconosciuto il diritto dell’azionista ad ottenere il risarcimento del danno. “Continueremo ad essere al fianco dei risparmiatori in questa dura e delicata battaglia avente ricadute non solo giudiziali ma anche economiche e sociali” conclude l’avv. Emilio Graziuso.