Nel pomeriggio di martedì scorso, 26 luglio 2022, militari della Compagnia carabinieri di Atessa hanno eseguito, su disposizione del G.I.P del Tribunale di Lanciano, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di un 43enne responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie dalla quale è in fase di separazione.
La misura restrittiva emessa costituisce un aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, a cui l’indagato era già sottoposto dal 3 gennaio scorso e che aveva sostituito l’iniziale misura cautelare in carcere applicata nel dicembre scorso per il reato di maltrattamenti in famiglia. La misura restrittiva iniziale era stata emessa per le condotte violente tenute dall’uomo nei confronti della moglie generate da una sua accentuata gelosia, condotte che avevano fatto insorgere nella vittima una condizione di vero e proprio abbattimento psicologico e prostrazione in grado di minare fortemente l’equilibrio psicofisico della medesima e da rendere la comunanza di vita penosa e intollerabile per la stessa. Alla base dell’emissione di una nuova e più afflittiva misura cautelare, la necessità di proteggere la donna alla luce di un quadro cautelare mutato in senso peggiorativo desunto dalle condotte tenute dall’indagato, il quale ha reiteratamente contattato telefonicamente la persona offesa sin dal giorno successivo all’applicazione della misura a cui era sottoposto, ingiuriandola e soprattutto minacciandola in modo grave.
Solo ieri sempre i carabinieri della compagnia di Atessa avevano reso nota l'esecuzione di un arresto, ai domiciliari, di un 43enne accusato di stalking nei confronti dell'ex moglie e sono sempre più frequenti le denunce da parte delle vittime di questi vili reati che decidono di rivolgersi alle forze dell'ordine per essere sostenute, aiutate, protette. Importante e significativo il messaggio lanciato dai Carabinieri attraverso una campagna per spronare le donne vittime di violenza a denunciare. " Esci dal labirinto della violenza... chiedi aiuto, noi Carabinieri possiamo aiutarti, saremo il tuo filo di Arianna. Chiama il 112.