Andrea Leombruni, un commerciante di 56 anni del luogo, è stato identificato come l'autore dell'atto. Secondo l'esame necrologico, l'orsa è stata colpita da un colpo di carabina alla spalla, perforando il polmone, causando una morte per emorragia interna dopo un periodo di agonia prolungato.
Gli inquirenti hanno ricostruito minuziosamente il delitto contro l'esemplare femmina di orso bruno marsicano, confermando anche ferite meno gravi agli arti inferiori causate da pallini da caccia. L'indagine ha messo in luce dettagli sulla personalità dell'indagato, con un'attenzione particolare all'elemento psicologico del reato, dato il suo carattere grave.
L'attività investigativa delle forze dell'ordine è stata intensa e scrupolosa, concentrata sulla ricerca di tutti gli elementi utili a sostenere l'accusa. Le testimonianze di diverse persone e gli accertamenti sul materiale sequestrato durante la perquisizione a casa dell'indagato hanno contribuito alla ricostruzione della dinamica del crimine.
Ora spetta alla Procura di Avezzano decidere se formulare al GIP la richiesta di rinvio a giudizio o chiedere l'archiviazione del procedimento in caso di insufficienti elementi. Nel frattempo, la sorveglianza continua sui due giovani orsi, figli di Amarena, che si sono dimostrati capaci di adattarsi all'ambiente del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Non si sono mai separati dalla morte della loro madre e, attraverso le fototrappole, si osserva il loro dinamismo e preparazione per l'ibernazione, con quasi 11 mesi di vita. Saranno presto alla ricerca di un rifugio per affrontare l'inverno quando le temperature si abbasseranno e la neve inizierà a cadere."