I carabinieri della Stazione di Paglieta hanno eseguito stamane un’ Ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P del Tribunale di Lanciano a firma del Dr. Massimo Canosa, che dispone l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, con divieto assoluto di comunicare con la stessa, nei confronti di un 66enne originario della Puglia, ma residente a Paglieta, che dovrà rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie anche lei 66enne.
La coppia era sposata da pochi anni, lui vedovo, lei divorziata, all’inizio tutto sembrava andare per il meglio ma quando l’uomo ha perso il lavoro, sono avvenute le prime difficoltà e i primi problemi nella coppia. Infatti, nonostante le sopraggiunte ristrettezze economiche, secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe continuato ad avere e a pretendere un tenore di vita superiore alle possibilità economiche sue e della compagna di vita, tanto che anche i pochi risparmi della moglie sarebbero stati prosciugati in poco tempo.
La donna, con problemi di salute in quanto colpita da una grave malattia invalidante, per circa due anni avrebbe subito il comportamento violento e prevaricatore dell’uomo dal quale, sembra che venisse picchiata, pesantemente denigrata, umiliata, offesa e minacciata di morte, tant’è che la donna poter dormire tranquilla la notte, tale era la paura e l’ansia, si chiudeva a chiave in un’altra camera da letto. Comportamenti violenti, spiegano i Carabinieri, che progressivamente con il passare del tempo si sono accentuati, facendo insorgere nella persona offesa una condizione di abbattimento psicologico e prostrazione che ne hanno minato l’equilibrio psicofisico.
Una situazione intollerabile che ha portato la donna a cedere psicologicamente e disperata a rivolgersi ai carabinieri di Paglieta che immediatamente hanno attivato la procedura del “Codice rosso” introdotta con la Legge n. 69 del 2019 informando la Procura della Repubblica di Lanciano che con altrettanto celerità, visti i gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato contestato, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Lanciano una misura cautelare a tutela della vittima.