Sabato 23 Novembre 2024

Cronaca

Parco Nazionale D'Abruzzo Lazio e Molise, avvelenati 9 lupi e tre grifoni e 2 corvi Imperiali

18/05/2023 - Redazione AbruzzoinVideo
Parco Nazionale D'Abruzzo Lazio e Molise, avvelenati 9 lupi e tre grifoni e 2 corvi Imperiali

L'ente Parco conferma: "Sterminato un branco, morti anche 2 corvi". La procura ha aperto un'inchiesta.

In un'area vicino a Cocullo, nel territorio dell'Aquila, sono stati rinvenuti  nove lupi, tre grifoni e due corvi imperiali, gli animali sono morti a causa di avvelenamento. I Carabinieri Forestali e la Procura della Repubblica di Avezzano hanno avviato un'inchiesta sulle carcasse rinvenute, mentre il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise ha confermato che il branco di lupi che risiedeva nella zona di Olmo di Bobbi è stato praticamente sterminato nel giro di una settimana. Tutti gli esemplari erano monitorati tramite Gps dal parco Sirente Velino

La deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, ha sollevato la questione dei lupi avvelenati e ha annunciato che l'associazione presenterà denuncia contro gli autori di questo attacco. Le cause esatte della strage devono ancora essere certificate dall'Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, dove sono state portate le carcasse degli animali morti. Tuttavia, il ritrovamento di bocconi intrisi di sostanze chimiche nei giorni precedenti lascia pochi dubbi sulla natura del problema e apre scenari drammatici. Il Parco Nazionale ha richiesto l'adozione di norme che vietino qualsiasi attività nelle aree interessate dalla presenza di esche e bocconi avvelenati, simili a quelle già in vigore per le aree colpite dagli incendi. Si invitano quindi la Regione e i comuni interessati ad adottare le misure necessarie. Attualmente, sono in corso accertamenti riguardo alle quattordici carcasse di animali trovate nel giro di poco più di una settimana.

"La situazione è molto preoccupante e richiede un'azione immediata per proteggere la fauna selvatica e prevenire futuri atti di avvelenamento. Queste persone, e si tratta di criminali, vanno colpite indirettamente e vanno isolate adottando degli strumenti analoghi a quelli adottati, tipo la Legge 353, sugli incendi boschivi. Quando si verifica un episodio di avvelenamento in una zona, in un raggio da identificare, si vietano tutte le attività esattamente come accade con gli incendi boschivi.La zona percorsa dal fuoco è interdetta a qualunque attività di pascolo, caccia, raccolta del tartufo". Così il direttore del Pnalm Luciano Sammarone.

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