L'allarme è scattato nel primo pomeriggio, quando il soggetto, che doveva essere trasferito in carcere, ha deciso di chiudersi in casa interrompendo ogni comunicazione con l'esterno. La Polizia di Stato, valutata la gravità della situazione, ha immediatamente isolato l'area e, per motivi di sicurezza, ha disposto l'interruzione delle forniture di gas ed elettricità.
Nonostante l'intervento di un negoziatore, inviato su disposizione del Questore, l'uomo ha persistito nel suo rifiuto di collaborare, evitando qualsiasi interazione con le forze dell'ordine. Durante le ore di stallo, ha persino fatto esplodere alcuni petardi nel tentativo di intimidire gli agenti presenti sul posto.
Vista la situazione di stallo, da Ancona sono state fatte intervenire le Unità di pronto intervento della Polizia, dotate di equipaggiamento tattico completo, tra cui scudi, elmetti e giubbotti antiproiettile. La decisione è stata presa dal Servizio Controllo del Territorio della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, in accordo con il Questore, anche per prevenire possibili atti autolesionistici da parte del soggetto.
Intorno alle 22:00, dopo aver verificato che l'uomo fosse solo nell'appartamento, le Unità Speciali, supportate dai Vigili del Fuoco, hanno forzato la porta blindata dell'abitazione. Il 33enne è stato localizzato nella camera da letto e immobilizzato prima che potesse opporre resistenza.
Al termine della lunga operazione, visibilmente provato, l'uomo è stato tradotto in carcere in esecuzione del provvedimento restrittivo originario.