Fornisce tutte le informazioni necessarie e con la proprietaria dell’impresa si accorda di dare in acconto 2.000 euro.
Qui cominciano i problemi: la donna al telefono prospetta alcune difficoltà di pagamento tramite bonifico perché il fratello, che dovrà contribuire alla spesa, è un “cattivo pagatore”, dunque necessariamente deve anticipare la somma tramite la ricarica di una carta prepagata. Per fare ciò, invita l’impresaria a recarsi con la propria carta bancomat alla più vicina agenzia e a digitare alcuni codici che poi le serviranno per la stampa di un vaglia di accredito, che poi dovrà presentare all’interno dell’istituto di credito per l’immediato ritiro del denaro contante. Purtroppo i quattro codici altro non sono in realtà che seriali di carte prepagate sulle quali la vittima versa circa 2000 euro. Quando si accorge di essere stata truffata ormai è troppo tardi e non le rimane che andare dai Carabinieri a denunciare l’accaduto.
I militari, risalendo agli intestatari delle carte e concludendo altri accertamenti, riescono a denunciare tre persone con precedenti specifici: un 50enne di Sambuceto, un 25enne campano e una 30enne di Montesilvano, che ora dovranno rispondere di truffa alla Procura di Chieti.