“Stesso posto stesso scenario di pochi giorni fa: San Vito Marina, all’altezza di Marina di Gualdo, gli uomini della polizia marittima della Capitaneria di Porto di Ortona rilevano luci sospette in mare, ed un individuo fermo tra gli scogli a fare da “palo”, e dopo un paio d’ore di appostamento, riescono a fermare un subacqueo intento a recuperare il proprio bottino di pesca.
Il pescato, diversi kg di polpi, è stato posto sotto sequestro e subito rigettato in mare in quanto esemplari ancora vivi. Insieme al prodotto ittico, poi, è stata posta sotto sequestro l’intera attrezzatura da sub, mentre ai due soggetti è stata elevata una sanzione di 1.000 euro.
Purtroppo la costa dei Trabocchi continua ad essere meta di questi gruppi organizzati, solitamente provenienti dalla Puglia o dalla Campania, che depredano letteralmente – vista anche la frequenza con cui vengono colti in flagrante -, i fondali marini da ricci e polpi, specie ittiche assai richieste dal mercato in nero per soddisfare le continue richieste degli avventori. La sensazione, considerata anche la ricorrenza degli stessi soggetti coinvolti, è che le aree di “lavoro” siano frutto di una spartizione del territorio decisa a monte, e che l’Abruzzo sia assegnata a chi non riesce ad accaparrarsi una fetta di territorio presso le Regioni di provenienza.
Ovviamente il fenomeno continuerà ad essere oggetto di massima attenzione da parte della Capitaneria di Porto di Ortona per garantire la piena legalità e la salvaguardia delle risorse naturali, perché ad essere messa a repentaglio è anche la salute umana, per via del fatto che tali prodotti sfuggono a qualsiasi tipo di controllo sanitario.