22 gennaio 2013. Sui dieci provvedimenti cautelari chiesti dalla procura per concorso in usura ed estorsione aggravata, il gip di Lanciano, Massimo Canosa, ne ha accolti cinque e riguardano tutte persone residenti a Lanciano arrestate oggi all'alba. Si tratta dei fratelli Gennaro e Ferdinando Malvone, di 43 e 47 anni, originari di Torre Annunziata, i fratelli Rocco e Antonio Buccini, di 29 e 26 anni, originari di Santa Maria Capua Vetere, tutti rinchiusi nel supercarcere frentano e Roberto Spinelli(45), ai domiciliari. L'indagine, coordinata dal pm Rosaria Vecchi, e condotta dal capitano dei carabinieri Massimo Capobianco, era partita lo scorso anno su denuncia dei sei vittime, tutti commercianti in crisi di liquidità e con difficoltà di accesso al credito. "Le vittime - dice la Vecchi - erano divenuti un bancomat per gli usurai con pagamento di 500 euro settimanali che appena coprivano gli interessi e non intaccavano il capitale. In alcuni casi per un prestito di mille-due mila euro, in pochi mesi la restituzione erano giunta a 80 mila euro, ma ci sono casi di vittime che hanno dovuto pagare oltre 100 mila euro ". La procura ha inoltre ottenuto il sequestro preventivo di beni quali 23 auto, tra cui due fuoristrada, una villa a Castelfrentano (Chieti), immobili a Torre Annunziata, 1 un bar e terreni a Lanciano, due appartamenti a San Vito (Chieti), conti correnti. Gli altri indagati a piede libero sono famigliari degli arrestati.