Le lezioni sono state svolte online e hanno visto la partecipazione di oltre 400 studenti lavoratori.
«La formazione - afferma il Dott. Franco Damiani, Presidente ATSC - è stata ed è ancora uno degli strumenti principali per scongiurare le disuguaglianze sociali, territoriali e di genere, favorendo, in una parola, l’inclusione sociale. Nel periodo del lockdown tra UNITE, ATSC e studenti c’è stato un distanziamento fisico ma non sociale; l’attenzione e l’impegno della facoltà e dell’associazione hanno fatto sì che non mancasse il necessario sostegno e che nessuno si sentisse solo».
Una visione, d’altronde, condivisa da sempre da entrambi gli enti, così come la considerazione dell’alta formazione come vera e propria missione. Ancor di più in questo particolare momento storico, ritenendola una componente strategica per recuperare produttività. I dati parlano chiaro: nel 2020 le immatricolazioni sono aumentate, raggiungendo – tra corso di laurea triennale e magistrale - quota 225, per un totale di oltre 1100 iscritti dall’inizio del progetto (2013).
«Visto il momento particolarmente complesso che stiamo vivendo – ha commentato il Professor Christian Corsi, Preside di Scienze della Comunicazione -, la facoltà di Scienze della Comunicazione, sia per il corso triennale che per la nuova magistrale, ha raggiunto per la coorte ATSC dei numeri sicuramente significanti. Questo a dimostrazione della bontà del progetto che all’ottavo anno di vita continua a raggiungere degli obiettivi importanti, non solo a livello quantitativo, ma anche e soprattutto qualitativo, con un impegno da parte degli studenti particolarmente significativo, che concludono il loro percorso nei tempi previsti. Essi stanno dimostrando impegno e serietà anche nelle lezioni online, a cui ovviamente siamo obbligati, partecipando con attenzione e con grande motivazione».
A conferma di quanto realizzato sino ad ora, occorre tenere presente che la formazione è stata inserita tra gli obiettivi strategici di lungo termine del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il documento di programmazione delle risorse europee del Next Generation. Nello stesso documento si afferma che “un’attenzione particolare deve essere rivolta alla popolazione in età lavorativa con politiche di lifelong-learning (…)”.
«Il partenariato tra UNITE e ATSC si è rivelato precursore degli eventi – ha concluso il Dott. Damiani -, erogando già da 8 anni l’alta formazione ad una categoria di lavoratori che ha colto in anticipo l’importanza di formarsi per mantenere alta la competitività e la propria spendibilità sul mercato, anche nello scenario venturo. Oltre al presente, infatti, occorre guardare al futuro: dai dati Enasarco si evince una diminuzione drastica degli agenti di commercio, che può essere scongiurata dobbiamo scongiurare anche e soprattutto attraverso la formazione continua. Occorre un’innovazione, affinché si arrivi al 2030 con una categoria ben qualificata».