Un depliant ricco di informazioni e spunti, frutto del lavoro svolto dai volontari dell'associazione "La Santa Casa" con il contributo della CEI e con la novità di un itinerario che collega, non solo spiritualmente, le due città della diocesi Lanciano e Ortona con un richiamo al Lodo di Pace del 1427. Il nuovo depliant di Chiese Aperte 2022 è stato presentato giovedì scorso nella sala convegni del palazzo arcivescovile di Lanciano, alla presenza del vescovo don Emidio Cipollone, del sindaco di Lanciano Filippo Paolini, dell'assessore alla cultura di Lanciano Danidlo Ranieri, del segretario generale di Herity International Maurizio Quagliolo, della coordinatrice del corso Ada Giarrocco e del direttore diocesano dei beni culturali ecclesiatici don Domenico Di Salvatore.
“Questo progetto lo immagino come un album che permette di riguardare la nostra storia scritta nelle chiese che vogliamo sempre di più aperte e fruibili, e in questo album vogliamo sentirci a casa affinchè sia, richiamando il nome dell’Associazione, una “Santa Casa” per tutti”, ha sottolineato il vescovo don Emidio Cipollone.
"Quest’anno il filo conduttore è stato costituito dalla conoscenza e la valorizzazione del patrimonio diocesano legato a Lanciano e Ortona, un percorso che ha portato alla realizzazione di un itinerario costruito sul tema del Lodo di Pace tra le due città con il quale vogliamo fare rete, accogliere cittadini e turisti nelle nostre chiese ed incrementare la fruizione dei beni culturali ecclesiastici”, ha dichiarato la vicepresidente dell'associazione, Serena Sanseviero portando i saluti del presidente dell'associazione La Santa Casa Francesco Teodori, assente per altri impegni istituzionali, e illustrando il percorso fatto dai volontari nel corso.
“Il progetto di valorizzazione di Lanciano e Ortona nell’ambito di Chiese Aperte sottolinea la ricchezza storico-artistica, archeologica, museale, archivistica di un territorio in cui la cultura gioca un ruolo fondamentale per l’identità locale come per la promozione esterna. Come università e come rappresentante di Herity International sono lieto di aver contribuito alla sua costruzione di questo depliant di grande interesse per la comunità", ha concluso Quagliolo, docente con il quale i volontari hanno realizzato il depliant.