Bellini, dopo aver perso il padre nel terremoto di Castel Frentano del 1860, visse col patrigno, costruttore di pianoforti, dal quale ricevette i primi rudimenti musicali. Studiò con Francesco Masciangelo e frequentò il Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli grazie ad una borsa di studio messa a disposizione dalla Congrega di Carità di Lanciano.
Fu attivo a Lanciano dalla seconda metà dell’800 in molte delle occasioni pubbliche e private in cui in città si faceva musica come ricorda il periodico «I 3 Abruzzi». Bellini, che era considerato il miglior allievo di Masciangelo, fu il suo successore alla guida della cappella musicale della cattedrale di Lanciano.
Musicista dotato di qualità professionale e solidità di mestiere, ottenne riconoscimenti a livello nazionale. Assunse la guida della Schola Cantorum dopo la grande stagione della cappella musicale.
Scrisse molti brani pianistici e per canto e pianoforte, composizioni profane e brani sacri, soprattutto per la Settimana Santa, che ancora oggi vengono eseguiti.