Circa 1.200 “pezze” all'uncinetto da qualche giorno decorano l'Arco 'Ndriano o Porta San Nicola, lungo corso Vittorio Emanuele, ad Atessa. La variegata opera, che ha visto insieme più di 90 donne che continuano questa meravigliosa arte cercando di non farla scomparire, porta la firma dell'associazione “Atessa XXI Secolo” che l'ha ideata, progettata e realizzata per questo Natale.
L'iniziativa si chiama “Mettiamoci una pezza” e il taglio del nastro è avvenuto il 7 dicembre scorso. “Abbiamo preso spunto – dice Maria Concetta Travaglini, presidente di “Atessa XXI Secolo” - da questa moda, che si va sempre più affermando nelle nostre città, denominata Yarn bombing (alla lettera, in italiano, graffiti a maglia), arte di strada costituita da esposizioni di lavori formati da stoffe e tessuti. Tante donne, di Atessa, del centro e della valle, ma anche di altri comuni, e di ogni età, si sono unite per dar vita a questa creazione, che ha richiesto circa un mese di preparazione. Ringrazio le 'uncinettine' – prosegue – e in particolare la più longeva, Ida Le Donne, di Ateleta (Aq), sposata a Quadri e che attualmente risiede a Frisa, la quale, a 90 anni, ha partecipato con entusiasmo. Ringrazio l'amministrazione comunale che ha sposato il progetto; la Bcc-Sangro Teatina con il direttore generale Fabrizio Di Marco e i due uomini che, con il loro fondamentale supporto tecnico, hanno preso parte all'iniziativa, l'ingener Emilio Carafa e Lorenzo Gargarella”. “Un'esperienza bellissima, – aggiunge Ilenia Fantasia, vice presidente dell'associazione - questa è un'arte che qualcuno può definire un po' strana, un po' folle, diversa, ma è comunque un'arte. E il risultato è spettacolare”. Lo spunto è arrivato dall'associazione “Un filo che unisce” di Trivento, con cui c'è stato un gemellaggio. Coinvolta anche la Caritas diocesana Lanciano -Ortona, come spiega il direttore Luigi Cuonzo... “Una tela creata con diligenza, da un tessere di anche di relazioni. Grazie al direttore Bcc, Di Marco, noi abbiamo realizzato un dono, una spesotta, di cui è stata omaggiata ogni signora che ha preso parte all'iniziativa”. “Un progetto coinvolgente – afferma il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli -. Yarn – continua – vuol dire anche racconto, storia e dietro ognuna di queste “pezzette” c'è una storia; c'è la storia del nostro paese, c'è la storia delle nostre tradizioni, la storia delle nostre mamme, quella delle nostre nonne. E questa storia oggi la facciamo rivivere, in occasione del Natale, ma è qualcosa che va anche oltre le festività. Al di là dell'indubbio valore estetico, va evidenziato il significato dell'iniziativa,- dice Borrelli - che ha messo insieme tante energie diverse, soprattutto femminili. E poi unisce il centro con la valle, perché abbraccia tutti e unisce il territorio. L'insegnamento che ci deve venire da questa esperienza è che, oltre fare le chiacchiere, serve fare. Se vogliamo contribuire a far rinascere questo centro storico, a dargli vitalità, prospettiva, futuro, dobbiamo mettere insieme le nostre forze, le idee e concretizzarle. E' un progetto colorato e questi devono essere i colori dell'avvenire del nostro paese”.